La Palazzina delle ex MCM: futuro centro culturale e archivio storico industruiale

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Culturaurbana-di Daniele Magliano

E’ in corso, presso l’Archivio di Stato di Salerno, una interessantissima mostra dal titolo “ Da paesaggio agrario a paesaggio industriale. La Valle dell’Irno al tempo degli svizzeri – mostra fotografica – ”, in cui sono esposte al pubblico appassionato svariate rappresentazioni topografiche dell’antica fabbrica delle cotoniere di Fratte, fotografie inedite e numerose campionature dei tessuti prodotti. La storia dell’area industriale manufatturiere di Fratte è molto complessa. Già verso la metà degli anni ’30 del XIX secolo le industrie tessili sono presenti nell’area di Fratte a ridosso della città di Salerno grazie alla volontà di un imprenditore svizzero Federico Alberto Wenner che appunto decise, appunto, di realizzare un polo industriale in prossimità del fiume Irno, elemento naturale importante per tali fabbriche, e avvantaggiandosi inoltre dalla presenza di coltivazioni di cotone e di piccole realtà legate all’artigianato tessile. Tra le varie rappresentazioni della fabbrica ne ritroviamo una del 1839 in un progetto dal titolo “ Pianta geometrica delle sole macchine idrauliche col dettaglio delle diverse parti da cui son formate ” firmato archiettti Malpica, Rosalba. Altra interessante planimetria è quella del 1943, la “ Pianta topografica della fabbrica di cotonifici sull’Irno presso Salerno, e le sue dipendenze ”.In piena età borbonica, dunque, tale realtà industriale iniziava ad avere sempre più importanza e risalto. Il nome “Manufatture Cotoniere meridionali s.p.a. ” venne dato molti decenni dopo con la nazionalizzazione di tali fabbriche avvenuta nel 1918. Al di là delle innumerevoli vicissitudini di tale polo industriale, dal periodo borbonico a dopo l’unità d’Italia tra i più floridi e importanti del Paese, la mia attenzione si focalizza principalmente su un edificio in particolare, testimonianza non solo storica ma anche architettonica dei vecchi opifici di Fratte : la palazzina liberty, sede degli uffici di Direzione. A metà maggio di quest’anno la palazzina, a seguito di un contratto stipulato nel maggio del 2005 che sanciva, con la riqualificazione dell’area e il passaggio degli immobili MCM da opifici a centro commerciale, la cessione gratuita al Comune di Salerno della palazzina, mantenendo come proprietario dell’immobile l’ex Direttore delle manufatture l’imprenditore Giovanni Lettieri.E’ in corso, dunque, un ampio dibattito sulle sorti di tale immobile. A tal proposito il 12 Giugno presso la sede dell’Archivio Storico di Salerno si è svolto, in concomitanza con la mostra sulle vecchie Cotoniere di Fratte, una interessante discussione su un eventuale futuro Archivio storico delle manifatture Cotoniere Meridionali. Al dibattito sono intervenute diverse figure intellettuali tra cui il Direttore dell’Archivio Renato Dentoni Litta, il Presidente della Società salernitana di Storia Patria, Giuseppe Cacciatore, che ha evidenziato la necessità di un recupero di tutta la documentazione presente degli archivi delle ex MCM ( attualmente custoditi nell’Archivio di Stato di Avellino grazie anche alla volontà della sua Direttice Michela Sessa).Al convegno, l’imprenditore Giovanni Lettieri ha esposto la volontà di realizzare all’interno della palazzina liberty una sorta di centro culturale e museo dell’industria del Regno delle Due Sicilie accompagnato da un archivio storico delle ex MCM. Successivamente Antonella Mulè, Responsabile del Portale Archivi d’Impresa, ha espresso apprezzamento in merito ai progetti che investiranno la palazzina, la quale sarà sede di un futuro Archivio come elemento identificativo dell’intera Regione. Si sono poi confrontati Giuseppe Cirillo dell’Università degli Studi della Campania “ Luigi Vanvitelli ”, iniziatore del progetto dell’Archivio ex MCM, Antonio Lepore sempre dell’Università  “Luigi Vanvitelli ” e Aurelio Musi dell’università degli Studi di Salerno che hanno contribuito alla discussione con la presentazione di un libro dal titolo “ L’Italia a cento anni dalla Grande Guerra. Miti, interpretazioni, politiche industriali ”.Al di là di tutte queste ipotesi progettuali, resta a noi cittadini una bella realtà architettonica, quella della palazzina. Voglio ricordare una foto scattata nel 1954 e pubblicata per volontà della dott.ssa Anna De Falco in un gruppo social ( Salerno ieri e oggi ). In essa sono ritratti i dipendenti e gli operai dell’opificio e sullo sfondo la palazzina ancora inglobata dalle fabbriche che la circondavano. E’ senza alcun dubbio il documento evocativo del polo industriale di Fratte e di una realtà che purtroppo non è più ma che potrebbe continuare a vivere grazie al museo e all’archivio presenti all’interno della palazzina con le sue peculiari caratteristiche architettoniche.

             

L’immobile è suddiviso in tre piani, su ciascuno dei quali sono presenti diversi affacci : al piano rialzato sono presenti dei finestroni sormontati da modanature a forma di archi a tutto sesto con conci chiave centrali. Al primo piano, invece, si affacciano finestre rettangolari sormontate da frontoni centinati addossati; all’ultimo piano poi si può ammirare un susseguirsi i finestrelle ad arco. Interessante poi è l’ingresso con tue terrazzi, uno dei quali accoglie, ad angolo, un mappamondo in metallo e un balconcino con la tipica ottocentesca ringhiera in ferro battuto, sormontato da un piccolo orologio sul quale è presente un parafulmine. Infine, bello ed elegante risulta l’ingresso principale con i sui sei gradini che portano a una sorta di vestibolo con una volta sorretta da colonne con capitelli dorici e paraste.

Fotografie a cura dell’Arch.Daniele Magliano

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