«Vorrei un’Italia più sicura, con meno furbi e uomini più decisi»
ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro a Bellizzi
Negli oltre 500 scritti consegnati quest’anno alla commissione della 13esima edizione del Festival, emergono le piaghe sociali del tempo: bullismo, violenza sulle donne, sbarchi e migranti. A confermare l’analisi tutta la commissione esaminatrice dei testi.
Scrivendo manifestano la chiara volontà di opporsi ad un mondo ingiusto ricercando nei valori morali la risposta ad un futuro migliore. Per fortuna, non mancano di fantasia e di creatività: molti testi si nutrono di fantasiose narrazioni evidenziando il bisogno primario di credere nella bellezza e nel libero dispiegamento dell’immaginazione, sempre più alla ricerca di un mondo liberatorio ricco di speranza.
«Questi giovanissimi autori mostrano grande sensibilità e vengono particolarmente toccati dall’attualità estremamente dolorosa riportata quotidianamente dai media», scrive la commissione, capitanata dalla professoressa Maria Pia Manera.
IERI NICOLA GRATTERI Piazza del Popolo gremita ieri sera (venerdì 1 settembre) ma anche emotivamente silente e particolarmente attenta.
Per la quarta giornata del Fabula è tornato anche Massimiliano Gallo, ospite appena quattro giorni al taglio del nastro del Premio. Tutti, indistintamente, attendevano di ascoltare il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.
«Vorrei un’Italia diversa, migliore, più sicura, con meno furbi e gente più decisa a fare le cose che servono per uscire da questa cappa, da questa situazione di depressione da tutti i punti di vista e ricostruire una società diversa rispetto al decadentismo che stiamo vivendo. Per migliorare il Paese bisogna investire nell’istruzione», ha detto il Procuratore della Repubblica.
«Non ho mai fatto una passeggiata con i miei figli, non ho mai assistito a una loro recita, non sono mai andato dai loro professori per sapere come vanno a scuola perché quando sono nati avevo già la scorta. È un momento che non ci sarà più». Si racconta così Gratteri a Gaetano Pecoraro. Il suo piglio del giornalista d’inchiesta di Italia 1, riesce a far sciogliere il Procuratore, che, a una piazza gremita di giovani e adulti, che lo accoglie con una standing ovation e un applauso infinito, si mette a nudo raccontando anche qualche inaspettato aneddoto.
«Faccio una seduta settimanale con lo psichiatra: la mia terra. Lì faccio terapia, mi fa stare bene guidare il trattore per 10 ore, scarico tutto lo stress accumulato».