Roma: muore a 88 anni il regista Vittorio Taviani

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Quando la Passione  diventa Cinema- di Claudia Izzo

Passione cinematografica condivisa con il fratello Paolo, studi in Giurisprudenza interrotti per dedicarsi interamente a questa passione e farne la ragione di vita, fino alla fine. E la fine è arrivata ieri. Stiamo parlando di Vittorio Taviani, regista e sceneggiatore, morto ieri all’età di 88 anni a Roma, dopo una lunga malattia. Tanti i film importanti, storie che si sono intrecciate alla Storia, tutta da raccontare. Classe 1931, Vittorio nasce a San Miniato, in provincia di Pisa, dove è animatore del Cineclub di Pisa, sempre con il fratello.

Il loro primo film autonomo fu “I sovversivi” (1967), con il quale anticipavano gli avvenimenti del ’68. Con Gian Maria Volonté raggiunsero il grande successo con “Sotto il segno dello scorpione” (1969) in cui s’avvertono gli echi di Brecht, Pasolini e Godard. “San Michele aveva un gallo” (1972) è poi l’ adattamento del racconto di Tolstoj – Il divino e l’umano-, film molto apprezzato dalla critica, mentre nel film sulla Restaurazione “Allonsanfàn” (1974)  si rilegge il melodramma viscontiano attraverso la lente d’una differente coscienza storica. Protagonista Mastroianni, con Laura Betti e Lea Massari.

La Palma d’oro al Festival di Cannes,  i fratelli Tavani la ottengono nel 1977 con ” Padre padrone”, tratto dal romanzo di Gavino Ledda,  dove emerge la lotta di un pastore sardo contro le regole feroci del proprio universo patriarcale. Nel  1982 si giunge alla realizzazione di ” La notte di San Lorenzo” in cui,  con uno stile che è stato definito “realismo magico”, i due fratelli narrano la strage nel duomo di un paesino toscano ad opera di tedeschi e fascisti e la fuga verso “gli americani” da parte degli abitanti del piccolo centro. Indimenticabile è la scena della battaglia tra Fascisti di Salò e partigiani in un grande campo di grano, momento culminante del film che, sulle musiche di Nicola Piovani, vince il Gran premio della giuria di Cannes, David e Nastri d’Argento per regia e sceneggiatura.

Ed ancora:Kaos (1984),  tratto dalle “Novelle per un anno” di Pirandello;  “Il sole anche di notte” (1990) dove  nella Napoli del XVIII secolo viene trasferito il soggetto tratto dal racconto Padre Sergij di Tolstoj;  “Le affinità elettive” (1996, da Goethe); “Good morning Babilonia” (1987), a cui fanno seguito film meno riusciti per pubblico e critica come  “Fiorile” (1993);  “Tu ridi” (1998), ispirato ai personaggi e alle novelle di Luigi Pirandello con protagonisti  quali Antonio Albanese, Lello Arena e Sabrina Ferilli.

In “Cesare deve morire”, i detenuti che all’interno del carcere romano di Rebibbia recitano la tragedia di Shakespeare, ed i fratelli Taviani vincono nel 2012 l’Orso d’oro al Festival di Berlino e il David di Donatello per il miglior film e  per la migliore regia.  Nel 2017 i fratelli Taviani tornano al Cinema con “Una questione privata”, tratto dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio, film pensato a due, ma firmato solo da Paolo, per via delle condizioni di salute di Vittorio che peggioravano.

La città natale, San Miniato, ha intitolato ai due fratelli un centro di cultura cinematografica: Centro Cinema Paolo e Vittorio Taviani.

Nessuna camera ardente sarà  allestita per il regista, per rispettare le sue volontà  ed il suo corpo sarà cremato.

 

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