di Graziella Di Grezia
Siamo nati per
dividere i dolori.
Siamo cresciuti per
condividere le gioie.
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Siamo chicchi
di uno stesso grappolo.
Che soltanto insieme
faranno un buon vino.
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Siamo tutte le pagine
di un libro, non soltanto
il finale di una storia.
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Siamo le dita
di una mano, che insieme
ne stringono un’ altra.
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Siamo i mattoni
di un muro,
non per dividere,
ma per costruire.
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Siamo la scarpa
destra e la sinistra,
muoviamo passi
soltanto insieme.
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Siamo cuore e cervello
e per sopravvivere
dobbiamo prenderci
per mano.
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Siamo stelle
di uno stesso cielo.
Una stella non basta
ad illuminarlo.
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Siamo rami
di un solo albero,
facciamo ombra
restando abbracciati.
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Siamo le radici
dell’ Albero.
Grazie a noi resterà
in piedi.
Farà foglie.
Farà fiori.
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Siamo le gocce
di una stessa pioggia,
di uno stesso pianto.
Siamo le gocce di uno
stesso liquido amniotico.
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Siamo quattro
cuori uniti,
i lati di un
quadrifoglio.
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Siamo le case
di un solo villaggio,
abbiamo tutti
lo stesso campanile.
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Siamo i lati di un quadrato.
Quando andiamo via da soli,
le forme si perdono.
Gli angoli si appiattiscono.
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Siamo i tasti neri e
quelli bianchi e
suoniamo solo
se siamo insieme.
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Siamo l’ ultimo tassello
del mosaico che
completa la storia.
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Siamo le sedie
intorno ad un tavolo,
quelle da fare più vicine
per l’ arrivo di un nuovo ospite.
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Siamo le colazioni
della domenica,
in famiglia,
a tavola.
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Siamo le perle
di una collana,
che adornano un collo e
illuminano uno sguardo.
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Siamo cornice e quadro,
l’ arte inseparabile.
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Siamo un campo di girasoli
che si girano verso la luce
e danno le spalle alle ombre.
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Siamo i gradini di una scala,
dobbiamo salirli tutti
per arrivare in cima.
***
Siamo le carte da gioco,
diverse, mischiate,
ma le uniamo per vincere.
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Siamo i petali di una rosa,
restiamo uniti per fiorire.
***
Siamo i fili d’ erba
di uno stesso prato,
tutti bagnati dalla stessa rugiada.