La poesia che unisce

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di Graziella Di Grezia

Si è tenuto  venerdì 2 febbraio 2024 , presso la sede dell’ Università Irpina del Tempo libero, il primo evento di Rinascimento poetico nella città di Avellino.
Il movimento poetico, che vede a capo Paolo Gambi, promuove la condivisione di poesia in tutte le sue forme.
Dagli eventi online, nati nel periodo del Covid, si è pina piano passati a quelli dal vivo, distribuiti in modo capillare su tutto il territorio nazionale.
Molti i poeti e coloro che hanno letto e declamato poesia in questa occasione:
Costanza Fiore, Giuseppe Vetromile, Giovanna Scuderi, Federica Giannelli, Annalisa Iaccheo, Saveria Settembrino, Toni Capello, Adele Giordano, Rosa Mannetta, Rita Imbimbo.
Al termine, la referente Graziella Di Grezia ha creato un momento di lettura corale di una poesia “che unisce”, un suo scritto inedito formato da circa 20 strofe, che sono state lette dai presenti come in una staffetta poetica (che trovate in basso)

 

Siamo nati per

dividere i dolori.

Siamo cresciuti per

condividere le gioie.

***

 

Siamo chicchi

di uno stesso grappolo.

Che soltanto insieme

faranno un buon vino.

***

 

Siamo tutte le pagine

di un libro, non soltanto

il finale di una storia.

***

 

Siamo le dita

di una mano, che insieme

ne stringono un’ altra.

***

 

Siamo i mattoni

di un muro,

non per dividere,

ma per costruire.

***

 

Siamo la scarpa

destra e la sinistra,

muoviamo passi

soltanto insieme.

***

 

Siamo cuore e cervello

e per sopravvivere

dobbiamo prenderci

per mano.

***

 

Siamo stelle

di uno stesso cielo.

Una stella non basta

ad illuminarlo.

***

 

 

Siamo rami

di un solo albero,

facciamo ombra

restando abbracciati.

***

 

Siamo le radici

dell’ Albero.

Grazie a noi resterà

in piedi.

Farà foglie.

Farà fiori.

***

 

Siamo le gocce

di una stessa pioggia,

di uno stesso pianto.

Siamo le gocce di uno

stesso liquido amniotico.

***

 

Siamo quattro

cuori uniti,

i lati di un

quadrifoglio.

***

 

Siamo le case

di un solo villaggio,

abbiamo tutti

lo stesso campanile.

***

 

Siamo i lati di un quadrato.

Quando andiamo via da soli,

le forme si perdono.

Gli angoli si appiattiscono.

***

 

Siamo i tasti neri e

quelli bianchi e

suoniamo solo

se siamo insieme.

***

 

Siamo l’ ultimo tassello

del mosaico che

completa la storia.

***

 

 

Siamo le sedie

intorno ad un tavolo,

quelle da fare più vicine

per l’ arrivo di un nuovo ospite.

***

 

Siamo le colazioni

della domenica,

in famiglia,

a tavola.

***

 

Siamo le perle

di una collana,

che adornano un collo e

illuminano uno sguardo.

***

 

Siamo cornice e quadro,

l’ arte inseparabile.

***

 

Siamo un campo di girasoli

che si girano verso la luce

e danno le spalle alle ombre.

***

 

Siamo i gradini di una scala,

dobbiamo salirli tutti

per arrivare in cima.

***

 

Siamo le carte da gioco,

diverse, mischiate,

ma le uniamo per vincere.

***

 

Siamo i petali di una rosa,

restiamo uniti per fiorire.

***

 

Siamo i fili d’ erba

di uno stesso prato,

tutti bagnati dalla stessa rugiada.

 

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