Gae Aulenti: un’ampia produzione di elementi di design dallo stile unico e internazionale

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CC BY-SA 3.0

Il primo novembre del 2012, venne a mancare Gaetana Emilia Aulenti, in arte Gae, lasciando al mondo un ricordo indelebile fatto di opere che spaziano dal restauro architettonico al design, dalla progettazione degli spazi pubblici, agli allestimenti per interni, superando soprattutto i canoni del Movimento Moderno attraverso un rinnovamento dello stile architettonico in netta antitesi con lo stile razionalista.

Gae Aulenti by olghita67 is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.

Gae si avvicina in particolare a quello che viene comunemente definito il Movimento Neoliberty. Laureata al Politecnico di Milano nel 1953, Gaetana Aulenti collabora, due anni dopo, con il Direttore Ernesto Nathan Rogers, alla rivista “Casabella” dove rimane per ben dieci anni, mentre dal 1960 diventa assistente di Giuseppe Samonà presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Grazie all’esperienza lavorativa presso “Casabella” l’architetto forma un suo stile e un proprio pensiero. Secondo lo storico Marco Biraghi: “Spesso accomunata e confusa con una sensibilità e una sollecitudine nei confronti dei valori della memoria collettiva, la breve ma significativa stagione Neoliberty è in realtà il tentativo di riallacciare vie alternative a un repertorio moderno ormai sempre più congelato in forme ripetitive e scontate”. Un’ampia fase temporale della carriera dell’Aulenti la vede impegnata nella realizzazione di elementi d’arredo di design, attraverso numerosi premi tra cui il famoso “Premio Imperiale” (una sorta di premio Nobel nel campo architettonico).

SGARSUL by RSNY is licensed under CC BY-NC-ND 2.0. (2)
Arco & Sgarsul by floodkoff is licensed under CC BY-NC-ND 2.0. (2)

Dal 1962, all’interno dell’azienda Poltronova, collabora con l’architetto e designer Ettore Sottssas e, nello stesso periodo, realizza quello che verrà riconosciuto come il manifesto del “Neoliberty” in contrapposizione al Razionalismo modernista: la poltrona “Sgarsul” ispirata al progetto della poltrona basculante n°1 Thonet risalente al 1862 (sedia a dondolo in legno di faggio curvato dalle linee morbide). La sacca che accoglie la persona che si siede è in tessuto plastico con una imbottitura in gommapiuma, il tutto concepito con un design molto elegante e fuori dal tempo.

Photo_Locus_Solus Anonimus, CC0, via Wikimedia Commons

Di particolare innovazione stilistica e di grande creatività è poi la produzione di arredi esterni, da giardino, progettati nel 1964 per le aziende Zanotta, Poltronova e Exteta: gli arredi “Locus Solus”. Il nome assolutamente non casuale deriva dal titolo di un libro dell’eccentrico scrittore francese Raymond Roussel, autore del libro Locus Solus nel 1914, inizialmente di scarso interesse per poi conoscere un vasto successo di pubblico ben 50 anni dopo.

Gae_aulenti,_sedia_da_giardino,_1964 Anonimus, CC0, via Wikimedia Commons (2)

Gli elementi di arredo sono: un tavolo, un divanetto, una sedia, una poltrona, una sdraio prendisole e un lume orientale, la cui caratterista comune è l’utilizzo di tubolari d’acciaio verniciati a fuoco e colori particolarmente stravaganti come il giallo, l’arancio, e il verde pistacchio. I cuscini sono in polivinilico rivestiti in cotone-iuta con disegni stampati, molto originali e stravaganti, realizzati in collaborazione con la Scuola d’Arte di Pistoia. Naturale prosecuzione, nel disegno della poltrona “Sgarsul”, i tubolari sono caratterizzati da forme particolarmente sinuose e molto raffinate. Presentata come “sedia pieghevole per interni e imbarcazioni”, la sedia progettata nel 1964, è costituita da una struttura in acciaio inox, con snodi in lega di alluminio, mentre il rivestimento può essere in cuoio oppure in telastrong o tessuto vip resistente al fuoco. Dal sobrio disegno, la sedia è quadrangolare, molto leggera, maneggevole ma anche allo stesso tempo solida e sicura.

746px-Gae_aulenti_per_martinelli_luce,_lampada_da_tavolo_popistrello,_1967 Sailko, CC BY-SA 4.0 (2)

Legata anche alla ricerca nel campo dell’artigianato l’architetto-designer s’ispira all’ Art-Nouveau nella progettazione e realizzazione della famosa lampada “Pipistrello” che per Gae non è solo e unicamente un corpo illuminante ma un oggetto d’arredo che deve armonizzarsi con l’ambiente in cui si colloca. Progettata nel 1965 per una esposizione della Olivetti a Parigi e Buenos Aires, la lampada la ritroviamo esposta anche al MOMA di New York. Essa è costituita da tre elementi: una base in acciaio, un braccio telescopico sempre in acciaio e una sorta di capitello-diffusore in metacrilato, quest’ultimo materiale in plastica. In linea generale l’oggetto di design si sviluppa prevalentemente in altezza e sono preponderanti le volumetrie della base e del diffusore. Morbido e sinuoso è il capitello luminescente che caratterizza tutto l’oggetto, rendendolo unico. Dagli anni ’70 in poi, la designer si dedica, sempre per la Zanotta, alla realizzazione di alcuni tavoli di particolare stravaganza. Nel 1970 progetta il tavolino “Festo”, in metallo verniciato con piano vitreo e piedini in gomma, dal disegno particolarmente sobrio e schematico. Molto stravagante è, inoltre, il “Tavolo con le ruote” realizzato nel 1980 in cui Gae avvicina il prototipo industriale, come appunto le ruote, a un tavolo con piano in vetro float molato dello spessore di 15 mm. Esso è parte delle collezioni del MOMA di New York ma anche delle collezioni permanenti del Museo Nazionale d’Arte Moderna del Centre Pompidou di Parigi.

TOUR – Gae Aulenti #modena_bici #cittadimodena by classificarenove is licensed under CC BY-NC-ND 2.0. (2)

Infine, interessante e molto originale è il “Tour tavolo con ruote” in cui particolarità del design è data dalle ruote di bicicletta (pneumatici in gomma piena) fissate al piano in vetro temperato attraverso 4 piattelli in acciaio inox. Grazie alle ruote il tavolo può essere facilmente spostato.

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