-di Maria Gabriella Alfano
A cinquanta chilometri da El Calafate c’è Punta Bandera. Di qui partono le imbarcazioni che navigano sul Lago Argentino, lago di acqua dolce che è il più esteso del Paese, il terzo del Sud America. Mi imbarco su un catamarano, affollato di turisti come me. Anche oggi sono fortunata. La giornata è soleggiata. L’aria pulitissima rende vividi tutti i colori. Poi c’è la qualità dell’aria che mi entra nei polmoni. E’ particolarmente piacevole respirare un’aria così pura.
Il catamarano imbocca il braccio nord del Lago Argentino.
Cominciamo a vedere blocchi di ghiaccio in movimento sull’acqua. Arriviamo al Ghiacciaio Upsala, attraversando un’impressionante barriera di icebergs che si distaccano continuamente dal fronte del ghiacciaio e galleggiano sulla superficie del lago, profondo fino a 800 metri.
La navigazione prosegue lungo il Canale Spegazzini. Mi sento piccola di fronte all’imponenza dei ghiacciai Seco, Heim Sur e soprattutto davanti a quella del ghiacciaio Spegazzini. Con i suoi 110 metri è il più alto del Parco Nazionale Los Glaciares.
Ciò che colpisce è il contrasto tra l’azzurro dell’acqua e il bianco abbacinate del ghiaccio. Pare che la superficie dei ghiacciai che ricoprono il lago sia di oltre mille chilometri, seconda solo a quella dell’Antartide.
Un’esperienza imperdibile per chi visita l’Argentina.