Taccuino di viaggio —
di Valeria Saggese
Tudo vale a pena
Se a alma não é pequena.
Quem quere passar além do Bojador
Tem que passar além da dor.
Deus ao mar o perigo e o abismo deu,
Mas nele é que espelhou o céu. Fernando Pessoa
Lisbona vale sempre la pena. Vale la pena perché è una città unica e tradizionale ma al contempo così moderna ed evoluta.
Il centro nevralgico è praça Pedro IV, nota come Rossio. Circondata da caffè, ristoranti e negozietti, è caratterizzata da una pavimentazione a mattonelle bianche e nere che ricreano un andamento ondulante che ricorda un po’ il “Sali e scendi” della città che sorge su sette colli ed è bagnata dal fiume Tago.
A pochi metri, a rua do Carmo, si trova l’elevador de Santa Justa, un ascensore elegante con terrazzo panoramico che collega la Baixa al Chaido e permette allo stesso tempo di ammirare dall’alto. Arrivati su, si presenta una vista mozzafiato sulla città e il convento do Carmo, con la sua aria mistica e imponente provoca forti suggestioni.
La città dispone di 5 linee di tram, 3 funicolari, un ascensore, 69 linee di autobus e la Metro, divisa in 4 linee. Difficile rimanere a piedi, anche se passeggiare tra i colori pastello e intensi di questa città è una completa goduria. Volendo consiglio anche il taxi. È molto economico e a differenza di altri luoghi ti ci fanno salire anche per tragitti brevissimi.
Al Chaido, precisamente a rua Garret si trova il café A Brasileira. La statua di Pessoa è seduta ad un tavolino di questo bar che di consuetudine frequentava. Questo è il quartiere degli artisti e si trova tra la Baixa e il Bairro Alto: E’ un tuffo nella cultura e nel passato.
Proseguendo per altri 500 metri a rua da Misericordia, passando davanti alla chiesa di São Roque e ai tipici edifici con azulejos dalle sfumature e colori stupendi, rosa, turchese, in pochi metri siamo al Miradouro de São Pedro de Alcântara. Da qui si vede il castello de Sao Jeorge que domina l’Alfama.
Il Bairro Alto è uno dei 7 colli e questo è uno dei tanti miradouros che permette di ammirare Lisbona dall’alto. Da qui si può tornare giù anche con l’ Elevador da Gloria una piccola funicolare gialla, dipinta con tanti graffiti che porta in 2 minuti a Rossio. Sembra quasi un mezzo di trasporto di un parco giochi, ma è molto usata dai residenti.
A pochi centinaia di metri da praça Dom Pedro IV si trova la suggestiva praça Restauradores e percorrendo la pedonale rua Augusta, dalla pavimentazione meravigliosa (quartiere Baixa) si giunge all’Arco che apre a praça do Commercio. Una meravigliosa e immensa piazza sul mare, il giallo è il colore predominante e le arcate ricordano le principali piazze spagnole.
Da qui si può prendere il tram per andare verso la Torre de Bélem, fortezza costruita nel XVI secolo per combattere i pirati Sorge sulle rive del fiume Tago e prima di arrivare si può ammirare il Ponte 25 Aprile che ha qualcosa in comune con il Golden Gate di San Francisco.
Al capolinea del tram, tappa obbligata alla pasticceria di Belém per assaggiare la pastel che prende il suo nome. è il dolce per eccellenza di questa città. E’ davvero squisito, consiglio a tutti di entrare almeno una volta nella vita in questa elegante e profumata pasticceria. Nota dolente, c’è sempre una fila lunghissima. Vi assicuro, però, e vale la pena!Meta da non perdere se si visita Lisbona è certamente il quartiere più antico, l’Alfama. Durante la dominazione araba quest’ area collinare era l’intera città. È un quartiere abbastanza popolare ed è molto caratteristico e originale. Tra i vicoletti in salita e discesa vi sono locali tipici e si può ascoltare il Fado. Non lontano dalla stazione di Sant’Apolónia, alla Taberna Sal Grosso ho mangiato il miglior bacalhau (baccalà) e squisiti piatti portoghesi. Si tratta di una piccola taverna con pochi tavoli, lo consiglio vivamente a chi ama scoprire le prelibatezze del luogo, non vuole spendere molto e che ovviamente fugge dai ristoranti turistici. Per attraversare l’Alfama bisogna prendere il famoso Tram 28. Un’icona della storia dei trasporti di Lisbona.. Questo tram porta al Miradouro de Santa Luzia che ha una spettacolare vista sul quartiere dell’Alfama fino al fiume Tago.
In meno di 10 minuti di cammino si arriva al Castello de São Jorge. Qui ci sono alcune vinerie tipiche. Come non comprare il porto oppure come non assaggiare la ginginha, liquore tipico che mi viene servito servito in tazzine di cioccolato.
Per tornare giù alla baixa riprendo il Tram 28. E’ davvero un’esperienza da fare, si attraversano strade minuscole a doppio senso, quasi a sfiorare le case. Quando passa il tram, le persone che sono sedute davanti all’uscio di casa, devono alzarsi, togliere la seedia ed entrare nel portone.
Amo infinitamente passeggiare per le città, guardarmi intorno e sentirmi addosso la bellezza dell’architettura e dei colori tipici dei luoghi. In molte città mi sento a casa mia e non credo si tratti di non avere radici, credo piuttosto sia il ritrovarsi in posti in cui hai vissuto in vite passate. A Lisbona ho vissuto la stessa sensazione, soprattutto passeggiando per le vie del Chiado e del Bairro Alto.