L’affascinante volto dell’Egitto: il mio viaggio tra Sharm El Sheikh e Città del Cairo

0
133
Moschea di Al-Sahaba, Sharm Vecchia, Sharm El-Sheikh; Egitto

Taccuino di viaggio-di Mariapia Vecchione-

Scriveva Italo Calvino: “Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda”.
E il viaggio, la destinazione, cosa sarebbero senza domande e senza risposte, senza uno sguardo che possa penetrare anime e corpi di genti lontanissime?
Se la meraviglia non finisce, scopriamo il volto dell’Egitto, per meglio dire la Repubblica Araba d’Egitto جمهورية مصرالعربية, jumuhūriyyati miṣra alʿarabiyyati.
Siamo a Sharm El-Sheikh, nella penisola del Sinai, il territorio caldo e ospitale, bagnato dal Mar Rosso, oggi meta turistica più ambita. Il ministro del turismo Ahmed Issa in una lunga intervista per la stampa spagnola dichiara: “Nel 2023 abbiamo raggiunto un numero record: 14,9 milioni di turisti hanno visitato l’Egitto nel 2023. Il quarto trimestre del 2023 è stato il secondo più alto registrato, con 3,6 milioni di turisti, un aumento del 9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Ma era inferiore, di circa 600.000, rispetto al potenziale stimato. Quindi siamo stati colpiti dalla guerra (a Gaza), tuttavia, le strategie di gestione del rischio da parte dell’industria e delle organizzazioni della società civile che rappresentano l’industria, insieme alle strategie di gestione del rischio messe in atto dal Ministero del Turismo e delle Antichità, hanno portato a risultati molto migliori di quanto sarebbe potuto accadere.” 
Deserto del Sinai, Sharm El-Sheikh; Egitto

Issa conferma alla stampa spagnola la collaborazione con partner internazionali che favoriscono turismo all’Egitto, le prospettive del 2024 puntano a numeri record per la nazione.

Hotel e Resort nella città di Sharm el-Sheikh sono innumerevoli, sorti nella “Baia dello sceicco”, questa è la traduzione dall’arabo della città dal nome parlante, che nel lontano 1967 ha un volto nuovo per mano degli israeliani che ne scoprirono l’immensa bellezza della Barriera Corallina nel Mar Rosso, rendendo il luogo da semplice villaggio di pescatori a città turistica e culturale.
Bedouin child, Deserto del Sinai, Sharm El-Sheikh; Egitto

Appena giunta a Sharm, in taxi osservo la strada che mi porterà verso il centro: infrastrutture imponenti si dilungano fra palme esotiche e distese sabbiose, ma non passano inosservati grandi cartelloni a pochi metri l’uno dall’altro con un volto gigantesco: è il presidente Egiziano Abdel Fattah al-Sisi. 

Ho la percezione che voglia comunicare all’intero Stato la sua presenza, confermando giorno per giorno il suo ruolo, rendendosi insostituibile e pragmatico attraverso questa propaganda politica.
Il Presidente infatti, preso il potere nel 2013 con un colpo di Stato militare, nei panni di comandante delle forze armate Egiziane, nel 2019 ha ottenuto una riforma della Costituzione con cui ha esteso da 4 a 6 anni il mandato presidenziale e potrà ripresentarsi in queste elezioni del 2024, bypassando il limite di due mandati previsti inizialmente dalla Costituzione stessa.
Sharm Vecchia, Sharm El-Sheikh; Egitto

Il mio è l’inizio di un viaggio che rende nota la diversità di pensiero e di origini, di cultura e di ideali che mi lega all’Italia: distinzioni che ho intenzione di cogliere tutte.

Fra le prime tappe, con il tour operator Ashraf, ammiro la culturale città vecchia di Sharm, la parte più antica che rispecchia tradizione e fascino orientale; si tratta dei primi insediamenti degli Israeliani, Ashraf ci parla del popolo di Israele grazie al quale gli Egiziani hanno scoperto le risorse che l’intero territorio sul Mar Rosso aveva da offrire.
Old Market, Sharm Vecchia; Sharm El-Sheikh; Egitto

Gli Israeliani che hanno prima degli Egiziani vissuto a Sharm, insediandosi hanno scoperto la  storia e la cultura di questa old city, intendendo con questo termine il primo insediamento, ricca di bazar dove trovare spezie ed essenze purissime che rievocano l’odore inconfondibile del grande Old Market. 

È qui che si eleva la Moschea di Al-Sahaba: immensa, maestosa e sacrale, dall’arabo “la moschea degli amici del profeta Mohammed”, meglio nota come “la moschea dorata” perché alla vista, la costruzione in stile bizantino, ricorda i colori della sabbia del Mar Rosso.
Tenda Beduina, Deserto del Sinai, Sharm El-Sheikh; Egitto

Varchiamo la sacra moschea a piedi nudi insieme ad Ashraf, tutte noi donne indossiamo gli abiti adeguati alla cultura musulmana, copriamo il nostro capo, le braccia e ogni parte del nostro corpo.

Ashraf ci spiega l’importanza del loro luogo sacrale dedicato ad Allah, sottolineando che questa moschea è un luogo che conserva il significato religioso ma agli occhi di un musulmano diventa un luogo turistico per le sue caratteristiche.
Infatti nella moschea di Al-Sahaba è un’eccezione alla regola che nella stanza di preghiera riservata all’uomo entri una donna e viceversa, “è importante – sottolinea Ashraf con il Corano fra le mani – “non mescolarsi e che un uomo non veda una donna genuflettersi ad Allah davanti a sé.”
Moschea di Al-Sahaba, sala di preghiera, Sharm vecchia; Sharm El-Sheikh; Egitto

Ashraf spiega ancora l’importanza del “velo” per la donna Egiziana e l’importanza di coprirsi i capelli, che rappresentano fascino e bellezza, così come l’intero corpo che va coperto se musulmane, per preservarsi da sguardi che non siano quelli del proprio padre,  marito e figli che verranno.

I giorni in Egitto passano rapidamente, ma una cosa mi è chiara da subito: è tanta la bellezza, tanto il fascino di questa cultura radicata e tradizionalista, quanta è la diversità al nostro sguardo da turisti, in una città che sembra abituata all’ospitalità di popoli diversi.
Se è vero che il fascino è nell’incontro di due culture e nel loro dialogo, in certi casi è nella radicalità di pensiero che si può cogliere quello che imprescindibilmente genera “contrasto”. Quello che però  ho notato nei nuovi amici egiziani sono sguardi che superano confini,  sorrisi di troppo,  gesti “galanti” rivolti a noi giovani donne occidentali con i nostri lunghi capelli al vento, le gonne e i minidress, modelli questi che  vengono da loro  interpretati come “libertinaggio femminile” .
Cairo, Egitto
Cairo, Egitto
Tenda Beduina, Deserto del Sinai, Sharm El-Sheikh; Egitto

Qualche giorno dopo, mi sposto nella Città del Cairo, Capitale dell’Egitto che conta negli ultimi anni una esponenziale crescita demografica: da circa 2,5 milioni di persone nel lontano 1950 a oltre 20 milioni di persone nel nuovo secolo. La città con sole tre linee metropolitane e una forte arretratezza dei sistemi, ha visto l’Intervento del governo egiziano nel 2015 per la costruzione di una nuova parte della Capitale: a 45 km ad Est dell’attuale Cairo, il progetto architettonico americano della nuova città conta il completamento delle costruzioni nel 2050, l’obiettivo della nuova città del Cairo è ospitare 6,5 milioni di abitanti, includendo un quartiere degli affari con la moschea più grande del paese, oltre 20 grattacieli, e una torre alta 85 piani destinata a diventare simbolicamente l’edificio più alto dell’Africa.

Bedouin child, Sharm Vecchia, Sharm El-Sheikh; Egitto

Aspettative importanti per la nuova capitale, in cui mi immergo esplorando usanze e costumi: in una profumeria egiziana conosco Ezat, lei ha 24 anni e nella città del Cairo studia servizi sociali, indossa l’Hijab con una spontaneità disarmante, nella sua naturalezza mi fa comprendere l’altro volto di una religione.

Ashraf è attento a farci notare che il velo delle donne musulmane non è lo stesso che indossano le donne beduine, che ci passano accanto in città: le beduine ci racconta, se indossano il burqa di colore nero e vestono unicamente questo colore lasciano intendere il loro legame matrimoniale, mentre le giovani che girovagano con burqa e abiti coprenti di altri colori, sono ancora in cerca di uno sposo.
Tenda Beduina, Deserto del Sinai, Sharm El-Sheikh; Egitto

I beduini sono un popolo diverso dagli Egiziani, Ashraf che proviene da Alessandria d’Egitto li descrive come una tribù con valori culturali molto diversi da quelli del popolo egiziano: la loro ricchezza è nel possesso di molti cammelli e cavalli, nell’accoglienza del turismo che giunge nel deserto del Sinai per visitare le loro tende.

Nel Canyon montuoso del Sinai, dove labirinti di rocce rosse incontrano la sabbia calda del deserto, dopo una lunga motorata in Quod ci accolgono dei bambini la cui infanzia si è adattata ai luoghi in cui sono venuti alla luce.
Deserto del Sinai, Sharm El-Sheikh; Egitto

Conoscono l’italiano perfettamente e ci parlano senza sforzo, provano a venderci dei braccialetti di perline artigianali, ma soprattutto ci chiedono caramelle e cioccolato., inconsapevoli delle scelte che avrebbero fatto, delle idee che avrebbero avuto, delle capacità che avrebbero affinato altrove: nel silenzio i loro  occhi parlano al mondo intero…

Nei miei occhi  e dei tanti turisti  accanto a me, arrivati da ogni parte d’Italia,  leggo grande sconforto: mentre in una parte del mondo è diffuso lo spreco alimentare, ad Oriente nel Sinai un bambino beduino vivrà la vita che potrà.
Moschea di Al-Sahaba, Sharm Vecchia; Sharm El-Sheikh; Egitto

Loading

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui
Captcha verification failed!
CAPTCHA user score failed. Please contact us!