Iride e Unisa, tra processi creativi e identità dei luoghi

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Un’idea, un progetto, un documentario, scrittori al lavoro, tutto per un dialogo tra Comuni, Università degli Studi di Salerno,  Regione Campania: linguaggi creativi che si snodano in percorsi di marketing territoriale contro lo spopolamento dei borghi dei nostri giorni. Questo e tanto altro ancora è alla base dell’ incontro “Piccoli Borghi, tra identità/società e processi creativi”  tenutosi presso l’ateneo salernitano.
Con la sinergia tra l’associazione culturale l’Iride, Presidente arch. Maria Gabriella Alfano, e il dipartimento di Studi Diplomatici, internazionali e sulla sicurezza globale, Presidente prof Francesco Amoretti, l’incontro è stato moderato dal prof. Alfonso Amendola, direttore scientifico del progetto e ideatore e responsabile di un tirocinio durante le riprese del documentario presentato.
Il tutto nasce dal  progetto “Borghi in scena-gli scrittori raccontano i luoghi dell’anima” realizzato dall’associazione l’Iride con il patrocinio della Regione Campania e dell’Università di Salerno.
Un’iniziativa, quella presentata, che intrecciando paesaggio e letteratura, ambiente, antichi saperi, architettura e tradizioni dei piccoli borghi, si pone l’obiettivo di contribuire al rilancio di queste piccole realtà.
Protagonisti dell’incontro sono stati cinque piccoli Comuni delle aree interne della Campania:Cairano, Circello, Guardia Lombardi, Giungano e Nusco e gli altrettanti romanzi ambientati in questi territori con un documentario realizzato con la regia di Mariella Sellitti  e la partecipazione di alcuni stagisti della cattedra di Sociologia dei processi Culturali del prof. Amendola: Alfonso Giugliano, Luigi Russo e Alessio Talarico, che hanno creato il backstage proiettato.
Una mattinata molto intensa, dunque, iniziata con i saluti del prof. Francesco Amoretti, con l’intervento dell’arch. Maria Gabriella Alfano, degli scrittori Emanuela Sica e Giovanni Marino,
dei Sindaci Francescantonio Siconolfi (Gardia Lombardi) e Luigi D’Angelis (Cairano). A conclusione dei lavori l’assessore al Turismo della Regione Campania, prof. Felice Casucci  ha illustrato la nuova stagione, dopo la pandemia, che il turismo campano si appresta a vivere, ricca di buoni propositi con uno sguardo profondo alle aree interne.
Luoghi e scrittori, connubio perfetto per un progetto nato lo scorso anno per invertire la tendenza dell’abbandono” ha affermato l’arch. Maria Gabriella Alfano, visioni per un nuovo futuro dei piccoli borghi grazie all’unione di istituzioni, grazie al desiderio di collaborare per un interesse comune, volto alla collettività ed al miglioramento della vita in territori più interni che meritano a tutti gli effetti luce e visibilità per le realtà stesse che custodiscono”.
“Negli anni ottanta e novanta,” ha commentato il prof Francsco Amoretti, “lo spopolamento dei piccoli paesi dell’entroterra, fenomeno non solo meridionale ma nazionale e anche di altri Paesi, è stato un processo ineluttabile. La globalizzazione ne era all’origine. In realtà, la politica ha fatto e può fare molto, può decidere il corso della storia, insieme ad altri soggetti, come le comunità locali stesse. Un ruolo importante può essere svolto dalle Università, per le professionalità e le competenze che esse esprimono e coltivano, per la loro presenza sui territori, per la loro funzione nel campo della formazione dei giovani che sono, o dovrebbero essere, i principali protagonisti di queste politiche finalizzate a combattere lo spopolamento e a creare le condizioni perché i giovani restino o ritornino a dare vita ai loro piccoli paesi. La politica può contribuire a dare loro una speranza e un futuro.”
“Borghi e letteratura. C’è una trama sensibile che unisce queste due parole. Da un lato quei piccoli paesi vissuti come nidi perfetti e dall’altro quello spazio espressivo che celebra, attraverso le parole, il mondo e le cose” ha sottoliato il prof. Alfonso Amendola. ” Con questo incontro, guidato dall’associazione Iride e fortemente voluto dall’università di Salerno e dalla regione Campania, abbiamo voluto dare un ulteriore punto di avanzamento verso il grande racconto dei borghi tra marketing territoriale, società, identità e memoria.”

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