Un’opera teatrale ispirata all’universo di Italo Calvino, tra sensorialità e letteratura
Venerdì 29 novembre 2024, alle ore 19:00, il museo FRaC Baronissi ospiterà lo spettacolo teatrale Se una notte d’inverno un cieco insonne, scritto e interpretato da Francesco Casaburi, con l’accompagnamento musicale alla chitarra di Vito Palazzo. L’evento è organizzato in occasione dell’esposizione Zemrude, La Città Molteplice di Giuseppe Di Muro, curata da Massimo Bignardi, una mostra dedicata alla visione di una città ipotetica e mutevole ispirata a Le città invisibili di Italo Calvino.
L’opera teatrale si presenta come una prova generale della messinscena che verrà presentata il 3 dicembre presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Lo spettacolo si ispira al gioco letterario di Calvino nel romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore e alla sua opera incompiuta Sotto il sole giaguaro, dedicata ai cinque sensi. Ambientato in una libreria notturna, alterna interpretazioni di brani letterari a monologhi originali e dialoghi tra un non vedente e un eccentrico libraio. Al centro della narrazione vi è il tema della percezione sensoriale, arricchito dalla dimensione musicale.
BIOGRAFIE
Francesco Casaburi
Cetara, Agosto 1981
Scrittore, formatore, attore e regista teatrale, è laureato in lettere classiche ed è esperto in tiflologia e tecniche inclusive.
Cieco anche fuori dalla scena, da più di vent’anni porta in tutta Italia i suoi workshop sui meccanismi Cognitivi delle menti non visive.
È conduttore di laboratori di teatro sociale in diverse regioni, spesso in contesti di disagio quali Comunità, case famiglia, strutture per immigrati, centri per disagio psichico, ragazze vittime di tratta e altre realtà. I suoi laboratori sulla percezione sensoriale e i suoi corsi sulla cecità tenuti a Bologna, Salerno, Roma, Siena, Potenza e in diverse altre città hanno ottenuto il riconoscimento dal Ministero per la Pubblica Istruzione.
Nel 2003 è stato promotore del progetto “The Bridge – Connecting mobility and disability”, patrocinato dall’UE, volto ad incentivare la mobilità internazionale delle persone con disabilità, ambito in cui è stato un pioniere; ha vissuto egli stesso per diversi periodi all’estero, viaggiando solo.
Dal 2007 al 2016 ha tenuto corsi di sistema Braille e di tiflologia presso l’Università degli Studi di Salerno, dove per sette anni ha fatto anche parte della commissione per la disabilità. Nel 2017 pubblica “Come la vedo io”, un saggio sulla cecità congenita dove sono divulgate importanti scoperte delle neuroscienze relative al mondo della percezione sensoriale, e nel 2022 esordisce nella narrativa con “Fuori luogo”.
Autore anche di numerosi testi teatrali, nel 2018 è tra i fondatori della compagnia Sobremesa.
Si occupa da anni anche di accessibilità artistica e culturale e dell’ideazione e conduzione di format Antropologici.
In teatro si è formato con Renato Carpentieri, Alessandra Frabetti, Claudio Morganti, Matteo Belli, Roberto Del Gaudio.
Vito Palazzo
Salerno, Giugno 1997
Chitarrista e cantautore, si laurea in Chitarra Classica al Conservatorio S.Cecilia di Roma.
Dal 2014 al 2018 segue regolarmente i corsi tenuti dal concertista classico Edoardo Catemario con il quale si forma musicalmente. Partecipa inoltre a diversi corsi con i Maestri Michael Lewin (direttore del dipartimento di strumenti a corde della Royal Academy di Londra) e Paulino Garcia (docente del
Conservatorio di “Jesus de Monasterio” di Santender) ed è scelto in diverse occasioni per esibirsi quale migliore allievo dei corsi (Salerno, Sorrento, Torrita di Siena, Bracciano, Venezia…).
È membro della compagnia teatrale-musicale “Sobremesa” che dal 2018 incrocia e fonde diverse sensibilità ed esperienze provenienti dal teatro di prosa e di inclusione sociale, dalla musica e dalla gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, proponendo la loro ri-combinazione in spazi teatrali non convenzionali, come ad esempio musei, archivi e biblioteche. Con la compagnia realizza diversi spettacoli incentrati sui volti noti dell’arte, tra cui “Pino Pascali: Il ragazzo terribile”, “Salvador
Dali: Yo soy un gènio!” e “Sobollire: Lezione-spettacolo su Daniel Spoerri”.
Nel 2018 conosce Marco Falagiani, compositore, produttore ed autore fra i più noti della musica italiana, con il quale intraprende un percorso di studi sulla composizione moderna. Attualmente è impegnato nella realizzazione di un progetto musicale cantautoriale.
Dal 2020 in qualità di chitarrista è uno dei componenti dello storico quintetto napoletano fondato dall’attore Roberto Del Gaudio e dal musicista Federico Odling, “I virtuosi di San Martino” (flauto traverso, violino, violoncello, chitarra e voce) che lavora sulla rivisitazione di materiale di repertorio, attingendo alla tradizione della canzone popolare in una formula che occhieggia alla musica “colta” e al teatro, tra
Avanspettacolo e opera. Debutta con loro nello spettacolo “Totò, che tragedia!” e partecipa alla trasmissione “Via dei matti n.0” condotta da Stefano Bollani e Valentina Cenni su Rai 3.
Nel Dicembre del 2023 registra le chitarre per lo spettacolo inedito La scatola di biscotti scritto da Maurizio De Giovanni, con musiche di Federico Odling, regia di Andrea Renzi e protagonista Marina Confalone