Salernitana, sei salva!

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di Carlo Vetromile-

Quello che è accaduto in questo finale di campionato per la Salernitana ha dell’incredibile. Un paio di mesi fa nessuno avrebbe creduto mai che questa impresa potesse avverarsi, eppure.
Solo in pochi, definiti da tanti folli, pensavano in un epilogo simile.
L’ultima partita di campionato disputata in casa dai Granata allo stadio Arechi, con la presenza di circa 30.000 spettatori, è stata il culmine di un finale di stagione folle, da cardiopalma, non adatta ai deboli di cuore.

Ebbene nella partita più importante di tutto l’anno, considerata una vera e propria finale, in uno stadio gremito fino all’ultimo gradone, con una coreografia da commuovere e togliere il fiato, gli uomini di Nicola si ritrovano a fine dei primi 45’ sotto 0-3. Lo sconforto, la rabbia, hanno iniziato a genere caos, con momenti poco consoni a questo sport, facendo riaffiorare ricordi passati e la paura di rivivere quanto accaduto 23 anni fa.
Nessuno si è saputo spiegare come fosse possibile. Errori di formazione, stanchezza dovuta all’enorme sforzo fatto dai giocatori nelle partite precedenti, tensione per la gara, difficile trovare una risposta. Ma dopo i 90 minuti a nessuno è importato più. Grazie al pareggio del Cagliari a Venezia, la Salernitana ottiene quello che è il massimo traguardo calcistico della sua storia, per la prima volta disputerà due campionati consecutivi in Serie A.
Sono state diverse le parole utilizzate in questi giorni per definire quanto accaduto: miracolo, destino, fortuna e tante altre. Sono tutte giuste, ma a queste va aggiunta un’altra parola: Determinazione. La “determinazione” di uomini caparbi e convinti nel raggiungere uno scopo, un obiettivo, a discapito dei calcoli e delle percentuali che già li condannavano ad una lenta e sicura disfatta.
La Salernitana si è salvata due volte, la prima il 31 dicembre 2021 e la seconda il 22 maggio 2022. Una doppia salvezza che significa tanto per i tifosi specialmente. Un ritrovato senso di appartenenza generale, che trova le sue basi solide in una società con spina dorsale d’acciaio.
Un grande plauso va fatto a tutti, ai tifosi che ci hanno creduto fino alla fine, sostenendo la società e squadra anche quando le vittorie non arrivavano; al presidente Iervolino, “l’uomo della discontinuità” che ha messo anima e corpo in questa impresa, essendo il primo a crederci,; al DS Sabatini “l’uomo del 7%” che in meno di 10 giorni ci ha saputo regalare la possibilità di credere nei sogni impossibili; a Mr Nicola uomo di grinta e determinazione, già a suo agio con imprese di questo tipo; ai giocatori sia quelli vecchi che quelli nuovi capaci di sforzi non da poco, sia fisici che mentali.
Dopo aver vissuto l’ultimo mese e mezzo di vera “passione”, mai come oggi sono tante le strade percorribili che ha dinanzi a se la Salernitana, e a differenza degli anni passati, non saranno di certo scontate.

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