di Giuseppe Esposito-
Vi sono oggetti entrati a far parte del nostro quotidiano e di cui non sapremmo più fare a meno. Chi di noi ad esempio per fare un foro in un muro o in un’asse di legno farebbe più ricorso al vecchio trapano a mano? Nessuno, ovviamente, ognuno di noi ha in casa un trapano elettrico portatile che in un attimo ci risolve il problema. Ognuno di noi ha di certo in casa un Black & Decker. In questo caso, infatti, la marca, il brand, come direbbero gli anglofoni è divenuta sinonimo dell’oggetto. E questo è forse il caso tra i più emblematici. Il nostro trapano ha alle spalle una storia lunga poco più di un secolo ed affonda le radici in quella che gli storici americani definirono “Nuova Era”.
Un’epoca che abbraccia i primi 25 anni del XX secolo. Un periodo caratterizzato per gli Stati Uniti da un progresso e da una enorme prosperità. Uno dei fattori che maggiormente contribuirono a creare tale prosperità, fu, paradossalmente la stessa causa che spinse l’Europa in una depressione profonda. Ci riferiamo alla prima guerra mondiale che iniziò nel 1914 ed in cui gli Stati Uniti entrarono solo nel 1917. Finita la guerra il vecchio continente si ritrovò con più di venti milioni di morti, con la propria economia distrutta e con altri venti milioni di mutilati ed invalidi di guerra cui era preclusa ogni possibilità di reinserimento nel campo del lavoro. Fu quella una delle cause che portarono all’affermarsi di regimi totalitari quali il Fascismo in Italia ed il Nazismo in Germania.
Per contro gli americani che rientrarono in patria non dovettero affrontare nessun problema legato alla ricostruzione, anzi trovarono le industrie di casa enormemente cresciute, grazie allo sforzo bellico. Furono quelli gli anni in cui gli Stati Uniti si affermarono come potenza guida a livello mondiale. Ruolo basato sulla loro potenza economica ed industriale. I fattori che contribuirono a creare la floridità economica della nazione furono essenzialmente tre: la presenza di industrie nuove e cresciute tecnologicamente durante la guerra, l’introduzione della standardizzazione necessaria a far fronte alla domanda legata ai consumi di massa (nacque infatti nel 1913 la catena di montaggio, ideata da Henry Ford) e, soprattutto, l’innovazione e la crescita di efficienza dei macchinari destinati alla produzione.
Era quello il clima adatto a stimolare le iniziative imprenditoriali, mirate spesso al miglioramento del lavoro ed alla sua velocizzazione. In questo clima Duncan Black ed Alonzo Decker crearono, nel 1919, a Baltimora, la loro società, la Black & Decker Manufacturing Company. Era un’azienda di commercio di attrezzature industriali con annessa officina in cui si producevano apparati per conto terzi. La produzione era estremamente variegata e tra gli altri utensili vi si producevano trapani elettrici. Questo tipo di utensile era stato inventato nel 1889 dallo scozzese Arthur Arnot e migliorato, nel 1895, dal tedesco Wilhelm Fein. Si trattava però di un utensile estremamente pesante, poco maneggevole e, soprattutto caro, poiché importato dalla Germania.
I due soci si posero allora il problema di escogitare un utensile che fosse leggero, maneggevole e soprattutto di costo contenuto. Pensarono che esso dovesse essere dotato di una impugnatura che ne facilitasse l’impiego e per questo, subito, il pensiero andò alla Colt, la pistola che aveva caratterizzato la colonizzazione del West. Il successo della Colt era stato dovuto alla sua leggerezza, alla sua meccanica molto semplice e con la possibilità di smontarla completamente per la manutenzione. Era soprattutto un’arma adatta alla produzione di massa. Nel progettare la scocca del loro nuovo utensile i due si rifecero alla pistola e quindi la dotarono di un’impugnatura e vi aggiunsero un grilletto che poteva essere azionato con la destra, mentre con la sinistra, grazie ad un peso ridotto si poteva agevolmente sorreggere il trapano.
Il 12 giungo del 1917 essi ottennero il brevetto per il loro utensile e da quel momento in poi il successo fu travolgente. Nel 1921 fu acquistata per la prima volta una pagina pubblicitaria sul Saturday Evening Post, un settimanale popolare che vendeva all’epoca più di un milione di copie. Nel frattempo il nuovo trapano cominciava ad essere conosciuto nel mondo intero e quindi, nel 1922 fu aperta la prima filiale estera della Black & Decker in Canada, con una propria rete di vendita.
Il successo sempre crescente del trapano permise alla Black & Decker di superare, senza eccessivi problemi, perfino la terribile crisi del 1929, che gettò gli Stati Uniti e quasi tutti gli atri paesi in una recessione mai conosciuta prima.
Ed il suo successo non si è mai arrestato, tanto è vero che oggi il suo nome è divenuto sinonimo dell’oggetto e chiunque dica Black & Decker si sa che si riferisce al trapano elettrico.
Dopo una vita di successo uno dei soci Duncan Black morì nel 1951, all’età di 68 anni. Alla guida della società rimase, pertanto, Alonzo Decker che però, poco dopo, nel 1956, raggiunse l’amico e socio. Dal 1960 a capo della Black & Dacker ci fu Alonzo G. Dacker, figlio del cofondatore dell’azienda. Il giovane Alonzo junior era dotato di inventiva non meno del suo genitore ed infatti nel 1961 presentò al mondo il primo trapano a batteria, alimentato con celle al nikel cadmio e precursore dei nostri attuali utensili.
Nello stesso anno, il 1961 la Black & Decker fece il suo esordio anche in Italia e fu tra i pionieri del bricolage nel nostro paese. Grazie alle loro campagne pubblicitarie, quando un capofamiglia entrava in un negozio di ferramenta chiedeva, non un trapano, ma un Black & Decker. Nello stesso modo in cui si chiedeva uno scotch per del nastro adesivo o del Vinavil per una colla oppure un Ducotone per una pittura murale. E con questo siamo giunti ai nostri giorni e se avete la necessità di praticare un foro, tirate fuori dalla vostra cassetta degli attrezzi non un trapano, ma un Black & Decker, rigorosamente a batteria, affrancati anche dalla schiavitù del cavo elettrico e dunque liberi di adoperare il vostro utensile in qualsiasi posizione ritenete necessario.