Grande emozione presso il Grand Hotel Quisisana dell’isola azzurra, struttura di eccellenza dell’ospitalità alberghiera italiana, presso il cui teatro, splendore dell’Art Nouveau di Giò Ponti si è tenuta a la XXIX edizione del Premio Faraglioni 2024. Il premio è stato consegnato al maestro Nicola Piovani, celebre compositore Premio Oscar dal sindaco dott. Paolo Falco da Roberto Damino in rappresentanza della Capri Arte dei Fratelli Damino, ideatrice, produttrice e organizzatrice del Premio Faraglioni e da Adalberto Cuomo in rappresentanza della famiglia Morgano-Cuomo partner e custode morale dell’evento.
L’edizione 2024.
L’evento è stato presentato da Eleonora Daniele, giornalista RAI, ed è stato reso magico da Noa, che ha dedicato vari brani al maestro. Noa, pseudonimo con cui è conosciuta nel mondo Achinoam Nini, la cantante israeliana che ha saputo incantare il mondo con la sua voce, dando vita al testo di “Beautiful that way”, dal tema principale di La vita è bella, film scritto, diretto ed interpretato da Roberto Benigni con le musiche del maestro Nicola Piovani per cui quest’ultimo ha vinto il Premio Oscar nel 1999. Sul palco a rendere esclusivo l’evento, il musicista israeliano Gil Dor e la saxofonista Marina Cesari.
Il Premio.
Il premio, scultura in argento creata dai maestri orafi di Pierino Gioielli che rappresenta i Faraglioni, assegnato ogni anno dal 1994 ad un personaggio icona della cultura e del costume nazionale, dell’Arte, dello Spettacolo, così come unici sono i Faraglioni di Capri, è ideato, organizzato e prodotto da Capri Arte SRLS dei Fratelli Aldo e Roberto Damino. Dal 1994 sono tanti i personaggi di spicco che hanno ricevuto il prestigioso premio, da Alberto Sordi a Gigi Proietti, da Claudia Cardinale a Dino De Laurentis, passando per Lucio Dalla, Renzo Arbore, Giancarlo Giannini, Massimo Ranieri, Paolo Sorrentino, solo per citarne alcuni…
Motivazione del Premio
“Tra i più famosi e importanti compositori nel panorama mondiale della musica, eccelso pianista e direttore d’orchestra. Ha ispirato diversi momenti della storia del cinema in cui musica, parole ed immagini risultano armonizzate nelle giuste dosi, come in una formula ben equilibrata. Le straordinarie colonne sonore hanno promosso la divulgazione di una cultura musicale che tende a stupire e sorprendere, toccando l’animo umano”.
Il concetto di musica per Piovani
“La musica è condividere con qualcuno emozioni non verbalizzabili”, ha affermato il maestro Piovani, è questa la prima istanza di esibizione di un compositore ed è ben rappresentato dal fenomeno fisico della cassa di risonanza: questa sembra un’allegoria dell’ambizione del compositore che scrivendo una musica senza parole entra in empatia con qualcuno che sta in platea. E’ una scintilla che non ha prezzo. “E’ pericolosa, diceva Federico Fellini, parlando della propria vulnerabilità nei confronti della musica”, “è qualcosa che ti turba”.
Si può fare musica per convenienza o per convenzione; Benigni sfidò tutti con La vita è bella, coraggio che è servito ad alcune opere per esistere. Ricordo ancora cosa dicevano le case di distribuzione che non lo vollero. Alfred Hitchcock ipotecò una casa per autoprodurre Psyco; i distributori non credettero neanche ne “Il sorpasso” di Dino Risi. Il coraggio di Benigni è stato doppio: come produttore e come regista, autore con Vincenzo Cerami; un triplo salto che per farlo ci vuole una statura che pochi artisti hanno. Se Fabrizio De Andrè avesse ascoltato gli esperti dell’industria discografica avrebbe fatto come tanti colleghi che passano la vita a replicarsi… a Benigni è andata bene grazie la Cielo ed al suo coraggio. Ho accettato il progetto quando ho pensato ad un libro “Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante, il ragazzino è qualcosa che abbiamo dentro, poi ci si convive in modi diversi.”
Ricordi.
Non sono mancati momenti in cui il maestro si è raccontato: “Mio padre era nato poverissimo in un paesino abbandonato di 1500 persone in cui non c’era energia elettrica, aveva una banda composta da coltivatori che si radunavano in piazza, senza elettricità, a lume di candela, insieme ad un maestro. Nella nostra cultura abbiamo fatto molti passi avanti ma anche qualche passo indietro nel campo dell’analfabetismo musicale…va bene la prima in abiti da sera ma ci vuole la musica a prezzo popolare.”
L’esperienza del tumore si trasforma in musica.
Una rapsodia per clarinetto e orchestra in tre movimenti del maestro Piovani si intitola Cyberknife, ed è dedicato ad un dispositivo di radioterapia. “Avevo una malattia di quelle che 30 anni fa si sarebbero dette “incurabili”. Feci sei sedute di radioterapia, ero immobilizzato a letto e c’era un macchinario enorme, alto tre metri dalla fisionomia simile a quella di una trivella del petrolio anni ’50 ed a quella di un mostro giurassico, che mi girava intorno, si fermava e ripartiva. Mi ha salvato.”
Noa e il suo inno alla pace
Particolarmente toccanti sono state le parole di Noa per Piovani, “il maestro che mi ha cambiato la vita per sempre” ed il suo accorato appello per la pace nel mondo:” Contro il governo israeliano stiamo protestando. pensano solo alla loro sopravvivenza politica ed al proprio guadagno personale. Anche il popolo palestinese subisce una guerra che li affama, uccide vittime innocenti. Anche loro sono traditi da un’organizzazione terroristica che li odia quanto odia noi israeliani. La guerra non risparmia nessuno. Io resisto con il cuore che mi sanguina mentre canto per non far morire l’ultima delle speranze, ma tutto il mondo intorno a me cerca solo vendetta”. Noa invoca “il Padre che salva con la forza del suo amore, quel padre ritratto da Roberto Benigni con quella musica che arriva come una lama al cuore”, il suo è un invito a celebrare la vita “perchè la vita è sacra. La vita è bella”.
“Santa Lucia”, “Quanto t’ho amato”, sono le canzoni interpretate da Noa ed in chiusura “Beautiful That Way”.
Inno alla vita, inno alla pace…