Dal 23 novembre al 1° dicembre, la quarta edizione di Mediterraneo Contemporaneo torna a segnare un appuntamento imperdibile nel panorama culturale del Sud Italia. La rassegna, da sempre laboratorio di riflessioni sulle culture “altre” e sulle visioni decoloniali, dopo le edizioni dedicate a Libano (2021), Turchia (2022) e Tunisia (2023) quest’anno volge lo sguardo sulla Palestina, perché è urgente parlare di cultura palestinese oggi più che mai.
9 appuntamenti tra giornalismo, cinema, poesia, cucina, arte e teatro, che si snodano tra Salerno e Napoli (iMorticelli, L’Università degli Studi di Salerno, Palazzo Giusso e Sala Assoli a Napoli), per conoscere da vicino la Palestina, le sue tensioni sociali e culturali e ogni ospite rappresenta un pezzo di questo racconto.
Mediterraneo Contemporaneo, Femminile Palestinese e Casa del Contemporaneo promuovono un progetto curato da Maria Rosaria Greco che negli anni ha considerato fondamentale la diffusione di arte e cultura come forme di resistenza, e spiega «A partire dalla metà degli anni ’60 Pier Paolo Pasolini rivolge lo sguardo alla cultura araba perché costituisce una sorta di Altro assoluto, una straordinaria roccaforte etica ed estetica di oppressi intorno al Mediterraneo. La Palestina è oppressa dalla fine dell’800, colonizzata e sottoposta allo smantellamento dell’identità culturale collettiva, eppure continua a resistere».
Come sottolinea Igina Di Napoli, direttore artistico di Casa del Contemporaneo, «Mediterraneo Contemporaneo si inserisce nel solco di una ricerca artistica che guarda alle differenze come a una ricchezza. La cultura come impegno civile, oggi più che mai, è urgente e vitale. Questo progetto è un atto di vicinanza alla Palestina e al diritto di ogni popolo a vivere in libertà e dignità».
Mediterraneo Contemporaneo si avvale di importanti partenariati istituzionali e accademici, tra cui l’Università degli studi di Salerno, l’Università di Napoli l’Orientale, la Fondazione Carisal. Inoltre si strutturano nuove collaborazioni locali, con iMorticelli, il collettivo Lisistrata e altre.
Il racconto si sviluppa quindi tra Salerno e Napoli.
Salerno
La rassegna apre il 23 novembre ore 21.00, presso iMorticelli, con Soundrales, il nuovo progetto di steet art che coniuga il DJ-set live di Cypriot e la performance della writer Yele. È un viaggio che unisce un’ampia selezione musicale in vinile e in digitale, dedicata ai popoli del Mediterraneo, dallo stretto di Gibilterra fino alla Palestina, in un dialogo tra suoni e immagini. La serata inoltre prevede una raccolta fondi per “Gazzella Onlus” che opera a Gaza e in tutti i territori palestinesi a sostegno dei bambini feriti in guerra.
Il 26 novembre, alle ore 10.30, nell’aula 6/7ssc (edificio c) l’Università di Salerno ospita un incontro sui diritti umani, con Kareem Jubran di B’Tselem, l’ONG israeliana che denuncia gli abusi sui prigionieri palestinesi nel rapporto internazionale “welcome to hell”.
A moderare l’incontro, Chiara Cruciati, vice direttrice de “Il Manifesto”, con Giso Amendola, Gennaro Avallone e Maria Rosaria Greco. Inoltre in collegamento da Londra l’intervento di Suaad Genem, autrice del libro Il racconto di Suaad. Prigioniera palestinese.
Il 27 novembre, una giornata dedicata al giornalismo con un doppio appuntamento.
Alle ore 10.30, nell’aula delle lauree “Gabriele De Rosa” (primo piano, Edificio D2) dell’Università di Salerno, Safwat Kahlout, giornalista di Al Jazeera (Colomba d’oro per la pace 2024), racconta la sua esperienza a Gaza, in dialogo con Chiara Cruciati, Giso Amendola e Maria Rosaria Greco.
Alle ore 18.30, a iMorticelli la proiezione del docufilm A Gaza le donne di Maria Rosaria Greco, seguita da un talk con Kahlout e Cruciati sulla situazione di oggi nella Striscia.
Napoli
La rassegna si sposta a Napoli il 29 novembre con un doppio appuntamento.
Alle 14.30, presso l’Aula 3.5 di Palazzo Giusso, esperti come Iain Chambers, Ruba Salih, Chiara Cruciati, Miguel Mellino e Maria Rosaria Greco esplorano le radici storiche del conflitto nella conferenza Le coordinate coloniali del genocidio palestinese.
La giornata si conclude alle ore 20.30, con un reading di poesia in Sala Assoli, dove Jumana Mustafa, dalla poesia profondamente libera, sarà in dialogo con Omar Suleiman e Maria Rosaria Greco, accompagnata dalla musica di Tarek Salameh (oud).
Il 30 novembre, alle 20.30 in Sala Assoli, Ruba Salih racconta Salwa Salem, scrittrice femminista e attivista palestinese, accompagnata dalle letture di Dalal Suleiman, tratte dal libro Col vento nei capelli.
Una palestinese racconta della Salem, e dal live DJ-set di Kandiraki in un’atmosfera che unisce musica e letteratura.
Grande chiusura il 1° dicembre, in sala Assoli, alle ore 18.00, con un doppio appuntamento che celebra cinema e cucina. Dopo la proiezione introdotta da Angelo Curti del film Gaza mon amour dei fratelli Nasser, Omar Suleiman, chef e ambasciatore della cucina palestinese, guiderà una serata gastronomica accompagnata dalla musica di Tarek Salameh (oud).
Il ricavato delle serate andrà a sostegno di Life for Gaza, per l’acquisto di un’ambulanza.