
Teatro Partenio di Avellino
Lunedì 18 aprile, ore 19.00
Cose Production presenta Sal Da Vinci in Siamo gocce di mare Il viaggio di ritorno scritto e diretto da Sal Da Vinci e Ciro Villano, orchestra diretta dal Maestro Adriano Pennino con Enzo Attanasio, Fabiola Cimminella, Marco Palmieri, Francesco Da Vinci, Andrea Tarantino Scrivendo il sequel del fortunato spettacolo “Sinfonie in Sal Maggiore”, abbiamo pensato che la parola più bella, importante e liberatoria che in questo periodo si possa pronunciare sia “Ritorno!”.
Ritorniamo a sognare, a cantare, a divertirci, infatti, con questo recital in grande stile, nuovo, ma dalla formula sperimentata, in cui il bel canto si miscela con la risata, e le più famose melodie di tutti i tempi si intrecciano con momenti di riflessioni.
A capitanare questo equipaggio, quasi interamente rinnovato rispetto all’andata, che dagli Stati Uniti fa di nuovo rotta verso Napoli, non è il comandante, ostaggio e vittima di quanto accade a bordo, ma la voce di Sal Da Vinci, star della nave da Crociera più strana al mondo, dove magia, emozioni e risate si mescolano insieme.
A dare ancora più importanza al metaforico viaggio, un’orchestra fantastica che esegue brani nuovi e di repertorio, riarrangiati da Adriano Pennino.
Oltre a Ciro Villano, co autore e coregista insieme con Sal, ci sarà una brigata di attori bravissimi, tra cui Enzo Attanasio, Fabiola Cimminella, Marco Palmieri, Francesco Da Vinci ed Andrea Tarantino. Non ci resta che dirvi: tutti a Bordo!!!
Teatro Partenio di Avellino Sabato 23, ore 20.45, e domenica 24 aprile, ore 18.00. Enfiteatro presenta Nancy Brilli, Chiara Noschese in Manola di Margaret Mazzantini regia Leo Muscato
Due sorelle gemelle in contrasto tra loro, come due pianeti opposti nello stesso emisfero emotivo. Anemone, sensuale e irriverente, che aderisce ad ogni dettaglio della vita con vigoroso entusiasmo, e il suo opposto Ortensia, uccello notturno, irsuta e rabbiosa creatura in cerca di una perenne rivincita.
Le due per un gioco scenico si rivolgono alla stessa terapeuta dell’occulto e svuotano il serbatoio di un amore solido come l’odio. Ed è come carburante che si incendia provocando fiamme teatrali ustionanti, sotto una grandinata di risate.
In realtà la Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile, non è altro che la quarta parete teatrale sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie.
Una maratona impudica e commovente, che svela l’intimità femminile in tutte le sue scaglie. Come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto.
Perché un equivoco perenne le insegue nell’inadeguatezza dei loro ruoli esistenziali. Un testo sfrenato che prevede due interpreti formidabili per una prova circense senza rete. Ma che invoca l’umano in ogni sua singola cellula teatrale.
Margaret Mazzantini