di Gennaro Saviello-
Tutti sappiamo che il Melodramma è stata la forma di spettacolo italiana per eccellenza. Anzi, ‘andare all’opera’ o a teatro costituì un rito sociale fortemente connotativo, prima aristocratico, poi anche interclassista, popolare e ‘multimodale’ , che trovò negli scritti di Antonio Gramsci il primo, chiaro, riconoscimento dell’importante ruolo mediatico svolto, anche sotto il profilo socio-culturale e linguistico, nella società italiana tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento.
L’intreccio tra parole e musica, tra melodie orchestrali e ‘soli’ strumentali, costituisce il veicolo sociale che, ancora oggi, conferisce prestigio culturale a quello che Metastasio chiamò il ‘docile idioma’: la Lingua italiana che – come ricorda Paolo D’Achille – attraverso l’Opera fu amata ed apprezzata non solo in Italia ma in tutta Europa, soprattutto dal Settecento in poi.
Da queste premesse la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici “Salerno”, diretta dal Prof. Stefano Amodio, con sede a San Cipriano Picentino, (Fondazione Teseo) con l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-2023, ha inserito nel piano di Studi del Corso triennale in Mediazione Linguistica (Indirizzo Scienze del Turismo e del Made in Italy) uno specifico modulo didattico sulla Storia del Melodramma italiano dell’Ottocento.
Gli incontri intendono fornire agli studenti le conoscenze fondamentali del Melodramma, inteso come forma d’arte italiana, nata dal ‘recitar cantando’ e giunta a forme imprenditoriali spettacolari “complesse”, estese attraverso una rete di teatri ‘all’italiana’ in tutta la penisola, dal XVII al XX secolo.
Particolare cura sarà dedicata all’ascolto (attraverso il metodo Listening Size Stategie), allo studio dei Libretti, la cui analisi letteraria, affrontata sotto il profilo filologico-comparativo, sarà rafforzata da percorsi d’ascolto che prenderanno in esame le dimensioni storico-stilistiche, scenico-rappresentative, temporali, retorico-vocali, morfologiche, affettive e linguistiche delle principali opere del repertorio italiano. Questa metodologia tende a far scoprire gradualmente le caratteristiche dell’Opera, attraverso il suo costante ed attivo coinvolgimento, soprattutto durante le fasi di ascolto – visione della fabula e degli intrecci che, appositamente selezionati, sono trattati in maniera funzionale alla comprensione generale dell’opera e proposti come “tracce” sequenziali che coinvolgono dapprima i sensi dell’udito e della vista (prima l’ascolto-narrazione e poi la visione quindi) e, successivamente, le facoltà speculative, analitiche e di sintesi.
Inoltre, sprona la comprensione, soprattutto linguistica, dell’Italiano cantato, stimolando la comparazione, delle forme e delle espressioni, con l’italiano standard e con quello parlato, creando momenti di approfondimento (corredati da letture, parafrasi ad analisi lessicali, ad esempio) mirati ad evitare disistima sulle capacità linguistiche degli ascoltatori, guidandoli all’intelligibilità.
Al termine del corso lo studente sarà in grado di riconoscere le fondamentali caratteristiche drammaturgiche e spettacolari del Dramma musicali più rappresentativi; valutare ed apprezzare, inoltre, la ricaduta socio-linguistica che tale genere spettacolare ebbe nella storia d’Italia, soprattutto, dell’Ottocento. La proposta dell’Istituto salernitano è in linea anche con la proposta di legge di iniziativa parlamentare presentata alla Camera dei Deputati ed adottato dalla Commissione Cultura il 27 aprile 2022. In essa, infatti, l’articolo 1 sancisce che la “Repubblica riconosce e valorizza il melodramma italiano quale espressione artistica di rilevante interesse nazionale”. Stabilisce altresì – in attuazione dei principi stabiliti dalla Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale – l’impegno a promuoverne lo sviluppo e a sostenerne la conoscenza e la diffusione, ravvisando in esso un fattore che favorisce la formazione culturale e sociale della persona e della collettività nazionale. Inoltre, la previsione legislativa istituisce il giorno 6 ottobre di ogni anno quale giornata nazionale dell’opera lirica italiana con facoltà degli istituti italiani di cultura all’estero di organizzare eventi promozionali riguardanti il melodramma italiano.