Domenica 12 Novembre alle ore 19. 15 andrà in scena, presso il Teatro delle Arti di Salerno, “Io speriamo che me la cavo”, un nuovo titolo per il secondo anno del progetto “Transpose” a cura della Compagnia dell’Arte.
Un omaggio al meraviglioso film del 1992 del film di Lina Wertmuller tratto dall’omonimo volume di Marcello D’Orta. Un successo, un bestseller ispirato ad una vicenda autobiografica di insegnante che arriva per sbaglio in una scuola e si affeziona ad una situazione abbastanza fatiscente, umanamente degradata e da un punto di vista culturale bloccata in un retaggio violento, camorristico e cerca di rimanere all’interno di questo meccanismo per cercare di scioglierlo un po’ per volta, per cambiarlo per dare un futuro migliore a questi ragazzi.
“Il mio adattamento parte proprio dal tema finale del film-racconta Antonello Ronga-un tema su una parabaola: questo bambino, con il suo candore, ripone la speranza di un cambiamento per un futuro migliore. All’interno di questo Giudizio Universale, lui spera che i cattivi di questa città, Corsano, sprofondino e lui, consapevole che ha compiuto qualche “marachella”, spera nella pietà divina e vi sia un futuro roseo, un futuro che permetta di riscattarsi contro ogni bruttura e ogni dolore nel nome dell’arte-Non e’ solo questo tema-continua Ronga, nella riscrittura, ha inserito il mio personale omaggio alla napoletanità, ai suoi artisti, con le tante colonne sonore-
Lo spettacolo si avvale delle scenografie di Francesco Maria Sommaripa con i disegni di Daniele De Crescenzo e con una scenografia video di Marcello De Martino; insieme di scenografie che rendono le contaminazioni degli anni 90 attualissimi. I costumi sono di Giada D’Ambro, mentre la Direzione di palco e’ affidata a Francesca Canale con coreografie di Fortuna Capasso e l’aiuto regia di Chiara D’Amato. In scena, nei panni dei protagonisti del libro e del film i piccoli Antonio Crescenzo, Giorgia D’Anisi, Filippo Di Santo, Francesco Masturzo, Chloè Mounard, Serena Parrella, Valentino Ricciardi, Gaia Tortora.
A calcare il palcoscenico di questa nuova trasposizione firmata Compagnia dell’Arte saranno lo stesso regista Antonello Ronga nei panni del protagonista, il Maestro Marco Tullio Sperelli, ruolo che fu magistralmente interpretato da Paolo Villaggio, Valentina Tortora, Mauro Collina, Aurora Ronga e Teresa Di Florio. Con loro anche 8 bambini provenienti dal laboratorio di Teatro diretto dallo stesso regista Antonello Ronga.Servizio Luci Giuseppe Petti di Gmf Service.
“E’ uno spettacolo emozionante perche’ noi quarantenni , vedendo il film, siamo cresciuti con le battute del film. Ho scelto di portarlo in palcoscenico perche’ e’ un film che fa parte della nostra infanzia, parolacce comprese! Oggi il quarantenne, il cinquatenne che viene a Teatro si riconosce e si guarda indietro rivivendo la sua infanzia. La difficoltà più grande e’ stata senza dubbio adattare il tutto, prepararne la sceneggiatura perche’ per me, dato che i protagonisti sono i bambini, e’ una recitazione non “in battere”, ma “in levare”, una recitazione più intimista. E’ una sfida quella di “Io speriamo che me la cavo” ,una sfida che continuerà con “L’ultimo bacio” e “Il Matrimonio del mio migliore amico”. I progetti sono tanti. Aspettiamo sempre il nostro pubblico che ci dia la riconferma attraverso un applauso. Quando torno in scena, per me e’ sempre la prima volta” conclude il regista Antonello Ronga.