100 anni di Franca Valeri

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Si è spenta oggi nella sua casa di Roma la celebre attrice, sceneggiatrice e drammaturga milanese: icona storica di ironia, classe ed intelligenza.-di Francesco Fiorillo-

Aveva raggiunto il traguardo dei cent’anni proprio lo scorso 31 luglio: eppure, anche dall’alto della sua veneranda età, fino all’ultimo non ha perso neanche un briciolo della sua voglia di prendersi (e prenderci) in giro. Avremmo voluto che rimanesse per sempre con noi, con il suo sarcasmo, le sue frecciatine, il suo sguardo acuto, dissacrante, sulla società italiana; ma come tanti altri giganti prima di lei, il tempo l’ha portata via. 100 anni, a volte, sono pochi.

Dopo una vita trascorsa fra radio, cinema, televisione e teatro, Franca Valeri era diventata per noi italiani un’amica, una sorella, una madre. Una parente acquisita, che lasciavamo sempre volentieri entrare nelle nostre case per chiacchierare e spettegolare. Una voce familiare che svelava i nostri vizi e le nostre idiosincrasie con eleganza ed arguzia. I suoi personaggi (La signorina snob, Cesira la manicure, la sora Cecioni) rimarranno per sempre nel nostro immaginario come sferzanti satire della nostra cultura, specchi di un’Italia che non cambia mai.

Nata nel 1920 da una famiglia borghese di Milano, Franca Valeri (al secolo Alma Franca Maria Norsa) crebbe frequentando il teatro di prosa, appassionandosi presto anche al teatro operistico musicale. Le caricature che la renderanno celebre nascono già durante la sua adolescenza, all’interno di teatrini domestici improvvisati con alcune amiche per parenti e conoscenti. Ottenne i suoi primi successi alla radio verso la fine degli anni ’40 con il personaggio della “signorina snob”.

Dopo la seconda guerra mondiale si trasferì a Roma per frequentare l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica; venne bocciata alla prova di ammissione, ma non si scoraggiò mai. «Nella mia infinita presunzione» dichiarò in un’intervista, «ero convinta che sarei diventata attrice lo stesso». Infatti, esordì nel suo primo lavoro teatrale nel 1947, e nel 1949 era già parte della compagnia del Teatro dei Gobbi. Nei primi anni ’50 scelse il nome d’arte “Franca Valeri” (in onore del poeta Paul Valery), spinta dal padre che non voleva che il cognome della famiglia fosse ridicolizzato. «Non aveva molta fiducia nelle mie qualità artistiche» commentò l’attrice intervistata da Oriana Fallaci.

L’esordio cinematografico avvenne nel 1950 con Luci del varietà di Alberto Lattuada e Federico Fellini; seguirono numerose commedie al fianco di Alberto Sordi e Totò: Totò a colori, Piccola posta, il segno di Venere, Il bigamo e Il vedovo. Nello stesso periodo pubblicò, sostenuta da Indro Montanelli, il libro Il diario della signorina snob, basato sul successo radiofonico ottenuto con il suo personaggio.

Negli anni ’60 venne diretta dal marito Vittorio Caprioli in una serie di pellicole, delle quali è anche coautrice della sceneggiatura (Leoni al sole, Parigi o cara e Scusi, facciamo l’amore?); in seguito ottenne la celebrità grazie a varietà televisivi come Studio Uno e Sabato Sera, condotti da Mina. Negli anni ’70 e ’80 le ultime apparizioni cinematografiche, con commedie all’italiana come Basta guardarla, Ettore lo fusto, Ultimo tango a Zagarol e La signora gioca bene a scopa?

Da sempre appassionata di opere liriche, dal 1989 al 1993 organizzò e produsse presso il Museo della Civiltà Romana di Roma la manifestazione Eurmuse, dove accanto ad artisti italiani venivano presentate compagnie di lirica provenienti da tutto il mondo. Di alcune opere, Franca Valeri curò anche la regia (Il barbiere di Siviglia, Rigoletto).

Nel 1995 tornò alla televisione con la sit-com Norma e Felice, accanto a Gino Bramieri; seguirono le due serie di Caro maestro e, nel 1999, Linda e il brigadiere, con l’amico Nino Manfredi.

Innumerevoli i suoi lavori negli anni 2000, fra teatro, televisione (ospite di trasmissioni come I migliori anni e Che tempo che fa), doppiaggio (per la Disney con Atlantis – L’impero perduto) e musica (ad esempio prestando la sua voce nel prologo ed epilogo dell’album Ero un autarchico di Frankie Hi-Nrg).

Franca Valeri, fino all’ultimo, è stata una mente brillante, divertente, innovativa: una delle prime umoriste donna in un ambiente dominato dagli uomini. Con lei, se ne vanno 70 anni di storia italiana: ma il seme che il suo talento ha gettato nella nostra cultura, ne siamo sicuri, germoglierà rigoglioso. Addìo Franca: il tuo sorriso continuerà per sempre a tagliare a metà le maschere che indossiamo, mostrandoci indifesi, vulnerabili. E umani.

 

 

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