-di Emanuele Petrarca
A Torino, sponda bianconera, c’è ormai un nuovo amore: dopo aver faticato a dimenticare le gesta di CR7 e il suo amaro addio per tornare a Manchester, adesso l’acronimo più in voga è DV7.
E pensare che solo un anno e mezzo fa pensare che Dusan Vlahovic potesse diventare uno dei bomber più prolifici e letali al mondo sembrava un’utopia.
L’immagine simbolo è sicuramente quella di un Inter-Fiorentina 4-3 dove l’attaccante serbo sbaglia clamorosamente un gol davanti alla porta quasi sancendo la fine della sua titolarità con Iachini. Invece, dagli errori possono nascere le opportunità e quella di Vlahovic si chiama Claudio Cesare Prandelli che lo valorizza e lo coccola in modo tale da far uscire il bomber che è in lui.
Il resto è storia. Dusan è ad oggi ritenuto uno dei maggiori talenti del calcio mondiale grazie ad un tiro che non ha eguali, una stazza fisica che gli permette di lottare con ogni difensore e una classe che un 2000 non dovrebbe avere se non perché predestinato.
Inutile iniziare a fare paragoni con i bomber del passato o ragionare su cosa Vlahovic possa avere simile ad un altro giovane prodigio come Haaland, meglio, invece, pensare a cosa significa per la Juventus aver speso 70 milioni più bonus per lui.
Negli ultimi anni, a Torino sono arrivati attaccanti di una certa caratura come Higuain, Tevez, Cristiano Ronaldo, tutti accomunati anche dal fatto che erano già giocatori pronti, avanti con l’età e da utilizzare nell’immediato presente.
Con Vlahovic, invece, si pensa al futuro, si progetta non solo la Juve che c’è ora, ma anche quella che sarà e che proverà a tornare a vincere in Italia, così come in Europa.
Ecco, proprio l’Europa sarà il campo in cui Dusan Vlahovic, la quale personalità non manca per affrontare i campi più importanti del panorama calcistico, misurerà la sua reale forza per trarre le conclusioni su cosa c’è da migliorare ancora e cosa, invece, già adesso potrà essere utile ai bianconeri.
A Firenze non hanno digerito bene il suo addio, ma il serbo, almeno questa volta, ha agito d’impulso, pensando proprio alla prospettiva di potersi confrontare in Europa.
Un attaccante moderno, capace di pareggiare in un anno solare i numeri di un mostro sacro come Cristiano Ronaldo, per poi andare nella squadra che il portoghese ha abbandonato, ereditandone anche il numero e la voglia di vincere.
Per Vlahovic sarà l’avventura perfetta per dimostrare il suo valore, per la Juventus, invece, è l’occasione per dimostrare fin da subito di poter tornare grande per valorizzare l’acquisto più oneroso per un club di Serie A durante la sessione invernale di mercato.