-di Emanuele Petraca
Senza società, senza punti e senza speranze: questa è stata la Salernitana del girone d’andata di Serie A.
Le pretese riguardo i granata non erano, per tantissime ragioni, alte, ma i risultati dopo il giro di boa sono stati ancor più scarsi del previsto, il tutto mentre si cercava di sopravvivere, con l’acqua alla gola, ad un destino che sembrava segnato a causa di una società che, di fatto, non esisteva.
Una Salernitana abbandonata al proprio destino, con una rosa non all’altezza della competizione ma al quale non va assolutamente la colpa dell’ultimo posto in classifica. Se la Serie A era una sfida difficile da affrontare già normalmente, in questo contesto lo era ancora di più e la colpa non è stata sicuramente di chi è andato in campo.
Poi, un barlume di speranza, perché con l’arrivo del presidente Iervolino non è arrivata solo una “figura”, ma un uomo che ha deciso di impiegare attivamente il suo tempo alla squadra con l’obiettivo di salvare l’onore e di lottare fino alla fine.
Serviva qualcuno che ridesse entusiasmo alla piazza ed è per questo motivo che l’arrivo di Walter Sabatini ha cambiato totalmente l’umore di Salerno, accrescendo anche i rimpianti di un campionato che poteva essere affrontato, fin da subito, con una concreta società e un progetto concreto.
I granata, adesso, stanno facendo punti, stanno lottando, giocano e onorano la maglia e la competizione anche grazie alla grande campagna acquisti messa a disposizione al quale abbiamo dato la copertina all’ultimo colpo ad effetto: Diego Perotti.
Il calciatore argentino, arrivato in svincolo, è il nostro espediente per raccontare una serie di acquisti che sono stati sempre più un crescendo, donando alla Salernitana una squadra realmente competitiva.
Basta vedere le ultime prestazioni, la difesa traballa meno, c’è più fantasia in mezzo al campo e ci sono, in panchina, delle alternative utili.
L’acquisto di Perotti è simile, per certi versi, a quello di Ribery, ovvero l’attestato di un progetto concreto che poteva convincere anche giocatori con un curriculum importante come quello dell’ex giocatore della Roma.
Se dopo l’acquisto di Ribery, sono sorti gli enormi problemi societari, l’acquisto di Perotti ha chiuso una prima fase di un progetto che può andare a lungo termine, qualsiasi sia la divisione in cui i granata giocheranno.
Sepe è un portiere esperto e solido, Fazio per esperienza è da paragonare ai due giocatori già citati, Dragusin è un giovane di talento, Mazzocchi ha già dimostrato di poter sorprendere sulla fascia, Radovanovic, Mikael, Mousset, Bohinen e Ederson possono rivelarsi validissimi componenti, Verdi, invece, è la ciliegina sulla torta.
Poi c’è lui, Diego Perotti, un calciatore dall’infinita qualità, che ha nel dribbling l’arma migliore e che ha ancora tanto da poter dire in carriera. Un giocatore che tira i calci di rigore come pochissimi altri al Mondo, nonché lo spot della nuova Salernitana che magari non si salverà, ma se la gioca e fa divertire per 90 minuti lo splendido pubblico dell’Arechi.
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