-di Sergio Del Vecchio
Grande reazione della Salernitana alla brutta sconfitta della scorsa settimana contro la Lazio. La squadra sembra pian piano incominciare ad assimilare i concetti che il mister Sousa aveva espresso alla fine della scorsa gara e ribadito più volte in settimana. Si è vista in generale più capacità di gestire la gara, soprattutto più continuità di gioco nei novanta minuti, più possesso palla, più tranquillità nei fraseggi e nel gioco di rimessa. Si sono rivisti Pasquale Mazzocchi e Giulio Maggiore, il cui innesto, anche se solo per un tempo, è sembrato dare maggiore sicurezza ai compagni.
I meriti vanno a Paulo Sousa che ha saputo cambiare, che ha saputo motivare, che ha puntato su Antonio Candreva, schierato a centrocampo con licenza di spaziare da destra a sinistra, di dettare i tempi di gioco e all’occorrenza di tirare in porta. Scommessa vinta, perché l’ex Inter e Sampdoria ha risposto presente, con una prova generosissima, giocata per tutti i novanta i minuti, fino alla sostituzione avvenuta a tempo scaduto, col cuore e con le gambe, coronata dal gol.
Un capitolo a parte merita Ochoa, schierato un po’ a sorpresa al posto di Sepe, un’altra puntata vincente dell’allenatore granata. “Sapevamo che il Monza attacca con una pressione molto alta che lo porta ad aggredire spesso anche l’area piccola e Ochoa nel breve è veramente molto veloce” – questa la giustificazione tattica della scelta nelle parole di Paulo Sousa in conferenza stampa. Indubbiamente il portiere messicano è stato in diverse occasioni determinante con interventi in cui ha mostrato riflessi eccezionali, come è vero che si è fatto trovare sempre piazzato e reattivo nei tiri in porta del Monza, ma va anche detto che, senza voler mettere in dubbio il valore di Sepe, la Salernitana, mai come ora, ha bisogno dell’apporto di tutti coloro che sono in grado di fare la differenza e in questo momento Ochoa sicuramente la fa, garantendo sicurezza per la difesa e per il risultato finale. Non è un caso se dopo undici giornate, questa è la prima in cui i granata portano a casa un risultato a reti inviolate.
La cronaca. Monza senza Birindelli, Rovella e Marlon squalificati, Palladino schiera in attacco Gytkjaer (lo sostituirà nel secondo tempo), sostenuto da Pessina e Caprari. Salernitana con Gyomber al centro della difesa a tre, rivoluzionata dalla squalifica di Bronn, Junior Sambia esterno a destra, Candreva davanti ai centrocampisti a dialogare con Kastanos, Piatek unica punta in attacco.
Inizio equilibrato, la Salernitana è disposta bene, chiude, anticipa e riparte cercando di giocare il pallone. Caprari cerca al 9’ l’azione personale con tiro da fuori area che esce largo alla destra di Ochoa. Risponde Candreva, che galoppa da metà campo, poi non trovando compagni va al tiro ma il pallone si allarga troppo e sfila alla destra della porta brianzola. Al 15’ altra azione di rimessa granata, Coulibaly esce palla al piede dalla sua metà campo e arriva fino all’area avversaria, serve l’accorrente Grnigoj che mette al centro dove c’è Piatek che colpisce male mandando il pallone fuori. Sono le prove generali di quella che sarà una giornata da incubo per l’attaccante polacco. Due minuti dopo Junior Sambia, che ha preso confidenza con la fascia destra, crossa bene proprio sulla testa di Piatek che ha il compito staccare quanto basta per dare forza al pallone e spedirlo in rete, ma lo stacco è in ritardo e il colpo di testa vola alto sopra la traversa di Cragno.
Il Monza concede spazi alla Salernitana che ora osa di più. Al minuto 22, sempre Sambia pericoloso sulla destra, passa a Candreva che tira di prima intenzione, ma il pallone viene deviato in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo Daniliuc tenta la deviazione sul primo palo andando non lontano dal centrare lo specchio della porta.
Al 27’ uscita alta di Cragno su un traversone da destra e scontro multiplo con diversi giocatori che restano a terra: Daniliuc, Caldirola, Marì e lo stesso Cragno. Questi ultimi due hanno la peggio e rimediano una fasciatura alla testa, molto vistosa quella di Marì che è l’ultimo a rialzarsi grazie all’aiuto dei sanitari. I minuti di stop saranno sette, le barelle per fortuna ritornano vuote a bordo campo.
Al 40’ occasionissima Monza, Caldirola crossa al centro dove Ciurria, in ombra fino a quel momento, è meglio posizionato di Pirola che può solo guardarlo mentre schiaccia di testa a colpo sicuro. Ochoa compie un miracolo andando a ribattere di piede il pallone scagliato appena fuori dall’area piccola.
Inizia la ripresa, la Salernitana ripropone lo stesso undici del primo tempo. Al 6’ Coulibaly recupera un pallone vagante a centrocampo e lancia Piatek marcato da Marì, il polacco approfitta della corta respinta del difensore per passare a Candreva che arriva veloce sulla sinistra, Coulibaly intelligentemente ha seguito l’azione e può ricevere il passaggio di ritorno del compagno: il destro a giro è alla Messi e s’insacca imprendibile all’incrocio. L’Arechi esplode, ai 15mila spettatori e alla Curva Sud che da alcuni minuti stava cantando “Facci un gol” non sembra vero, è una maledizione che si spezza.
La Salernitana ci crede e un minuto dopo è ancora dalle parti di Cragno con Piatek che parte in contropiede, ma perde troppo tempo e l’azione sfuma.
Al 10’ è un’altra occasionissima del Monza: Caldirola s’inventa un lancio da quaranta metri pescando l’accorrente Carlos Augusto nel corridoio lasciato libero dalla difesa granata, passaggio al centro dove c’è Dany Mota che, disturbato da Pirola, riesce a deviare a pochi passi dalla porta, Ochoa fa un balzo felino e toglie la palla dalla porta salvando il risultato.
E’ il 20’, il momento dei cambi, un lungo applauso accoglie il rientro di Mazzocchi, dentro per Sambia, e Maggiore, dentro per Crnigoj. Palladino cerca di essere più offensivo e manda dentro Petagna per Caldirola.
Passano pochi istanti ed è ancora un contropiede granata, stavolta è Bradaric, lanciato ancora una volta da Coulibaly, a volare verso l’area avversaria, il cross in mezzo è rimpallato da Marì e finisce a centro area dove arriva di corsa Kastanos che non ci pensa due volte e di sinistro in demi volée spara un missile terra aria verso l’angolo che gli viene di fronte: è il 2 a 0 ed è il primo centro stagionale per Kastanos.
Il Monza accusa il colpo e comincia a giocare di nervi, la Salernitana però non abbassa il livello agonistico e continua a stare in campo con la stessa intensità di prima.
Al 26’ Piatek ruba palla sulla tre quarti e tira dritto verso Cragno, tenta un diagonale da fuori, il portiere respinge corto ma Candreva è già lì in agguato e arriva prima di tutti. Il pallone tocca la traversa e rimbalza oltre la linea di porta prima di tornare in campo. La Goal Line Technology fa suonare l’orologio dell’arbitro Marinelli: è il 3 a 0. E’ festa sugli spalti.
Minuto 38, ancora un errore di Marì che respinge male di testa lanciando Piatek solo verso la porta. Il polacco fa tutto bene, saltando in velocità Cragno, ma al momento di appoggiare in rete sparacchia alto in scarsa coordinazione. Sull’Arechi arriva un vento gelido.
Sul finale ancora i granata pericolosi, prima Mazzocchi si accentra e tira, ma il tiro è centrale e facile preda di Cragno, poi Bradaric, anche lui fra gli instancabili, mette al centro un rasoterra da sinistra, Nicolussi Caviglia in mezzo all’aera in spaccata non trova il pallone.
A tre minuti dalla fine il Monza resta in dieci, Donati, già ammonito per un fallo su Bradaric, rimedia un altro cartellino per un tocco di mano nel tentativo di fermare l’ennesimo lancio in contropiede verso Piatek.
Finisce così tra applausi e sorrisi, questi tre punti rilanciano i granata in campionato e lanciano segnali incoraggianti.“Dedico questa vittoria ai miei ragazzi” – dirà Sousa nella conferenza post partita – “Stiamo creando un gruppo importante”.