
A colloquio con Liberto Landi-
Ogni volta che ci troviamo tra le mani magnifici cataloghi d’arte, dovremmo approfondire quanto lavoro e quanta dedizione insiste dietro quella stampa. A Fisciano, dal 1992 lavora la casa editrice Gutenberg, specializzata proprio in questo settore. È di proprietà della famiglia Landi, “di mia sorella, Vincenzina”, racconta Liberto. “Mio padre Andrea ha una tipografia dal 1987. Lui è conosciuto e molto stimato nel nostro territorio. Ha fatto anche politica”. Ad Andrea, però, andava stretto il solo lavoro su commissione, così decise di puntare sull’editoria, forte dei contatti che aveva con i professori locali. “Pensi che io ho la stessa età della Gutenberg”, dice Liberto, con una punta di orgoglio. E fa differenza crescere in un ambiente culturale, tra il rumore della stampa e l’odore dei libri. Vincenzina, ancora più giovane, è laureanda in lettere moderne presso l’Università di Fisciano. “Siamo molto attaccati ai nostri luoghi di origine, e ci piace coltivare le nostre radici.”
Non è un caso allora che la società si chiami come l’inventore della stampa a caratteri mobili nella seconda metà del 1400, Johannes Gutenberg. “Abbiamo fatto mostre a Colonia, a Nizza, a Brera, anche a Firenze”, aggiunge Liberto. “Collaboriamo da tempo con Massimo Bignardi, professore di Storia dell’Arte Contemporanea, presso l’Università di Siena”. Anche lui salernitano di nascita, come lo sono “la maggior parte degli artisti che si rivolge a noi”.
Nel catalogo Periscopio troviamo libri su Paolo Signorino, Simon Fletcher, Ugo Marano e tanti altri. “A breve”, ci racconta Landi, “uscirà un saggio storico di Giuseppe Rescigno dal titolo La valle dell’Irno – l’età dell’oro, territorio, società, economia e rivoluzione. Inoltre è in stampa un libro di Angelo Casciello che presenteremo a Pompei”.
La Gutenberg, però, si dirige anche verso altri settori del mercato, dai romanzi alle poesie, e non solo, “pensi che abbiamo dovuto ristampare ancora una volta Salerno sacra di Generoso Crisci. A distanza di quindici anni dalla sua pubblicazione è ancora richiestissimo”.
In un quarto di secolo di attività sono circa mille i volumi pubblicati, un bel numero se si considera che la Gutenberg rientra tra le piccole-medie imprese, “per me siamo piccoli, ma tanti ci reputano grandi. Questo fa immenso piacere”, dice Landi, aggiungendo: “non abbiamo la forza di investire, ma valutiamo tutti i manoscritti che ci vengono sottoposti. Questo è il lavoro che deve fare una casa editrice”.
Ogni anno la Gutenberg stampa anche un calendario, dando spazio agli artisti ritenuti meritori; quello del 2016 è stato dedicato ai pittori salernitani degli anni settanta.
“Abbiamo una nostra distribuzione e vendita anche diretta”, conclude Landi, “abbiamo tante richieste da privati, studiosi, ma anche da enti, come le biblioteche. Credo che ogni casa editrice debba avere la sua punta di diamante, o ciò che la caratterizza. La nostra sono i cataloghi d’arte, e ci mettiamo sempre tutto il nostro impegno.”
Di sotto alla conversazione scorre il suono delle stampanti, e l’immagine di una famiglia che si dedica alla diffusione della cultura, che, se non è sempre fonte di ricchezza economica, lo è di certo per l’anima.
Giorgio Coppola