Turismo, carenza di servizi e qualità in alcune aree del Meridione

0
51

di Antonino Papa-

Gli ultimi dati relativi alle presenze straniere in Italia, elaborati da UNWTO (United Nations World Tourism Organization), evidenziano il trend discendente dell’Italia nei confronti dei principali competitor quali Francia e Spagna.

Il report riferito al 2023, infatti, sottolinea che la Francia, con circa 100 milioni di presenze straniere, è la Nazione più visitata al mondo seguita dalla Spagna con 85 milioni che precede gli Stati Uniti (66 milioni) ed Italia con 55 milioni.

Gli introiti generati da tali movimenti hanno raggiunto la cifra di quasi 92 miliardi di euro per la Spagna, 68 per la Francia e 56 per l’Italia; la tendenza 2024 non dovrebbe discostarsi di molto da questi numeri, tenendo in debita considerazione che gli introiti vanno confrontati con i prezzi medi delle destinazioni, con i tempi medi di permanenza e con il tipo di turismo, ovvero viaggiatori che spendono molto (oltre a pernottamenti e cibo) o turisti che si limitano alla “vacanza semplice mirata al risparmio”.

Premesso che tutti hanno il diritto di concedersi periodi di relax, è da sottolineare che il sorpasso di Spagna e Francia ai danni dell’Italia è dovuto principalmente al rapporto qualità/prezzo che nel nostro Paese ha scoraggiato man mano sempre un numero più elevato di turisti che hanno preferito i nostri competitor.

Assunto che il prezzo è il primo elemento da considerare, soprattutto per le famiglie, la qualità che si “acquista” ha una valenza da non sottovalutare ai fini dell’immagine di una qualsiasi destinazione, soprattutto per coloro che nonostante i soldi spesi non sono riusciti a riposare, sono andati incontro a difficoltà negli spostamenti, non hanno trovato luoghi dalla pulizia maniacale piuttosto che turismo di qualità (leggi persone civili ed educate).

Escludendo le destinazioni top, quali Sardegna, Salento, Trentino ed Alpi, parte della Costiera Amalfitana e Cilentana, le poche decine di chilometri di costa della Basilicata, la provincia senese e le città d’arte (soprattutto quelle a misura d’uomo), il resto delle destinazioni ha raggiunto a stento la sufficienza con alcune aree addirittura al di sotto di tale linea immaginaria con situazioni ampiamente al limite della vivibilità.

È il caso di molte mete, soprattutto al Meridione, letteralmente invase da turisti la cui educazione base è al di sotto della decenza, viabilità e trasporti da terzo mondo, servizi qualitativamente non rilevanti o addirittura assenti ed amministrazioni comunali (senza una visione strategica dell’idea di turismo) che negli ultimi decenni non hanno mosso un dito per far decollare le località, o meglio, le hanno peggiorate.

Tantomeno le medesime amministrazioni hanno tentato di istruire gli operatori di settore a rendere gli alloggi decenti ed appetibili (rispettando le leggi in ambito di capienza massima), selezionare gli occupanti e renderli edotti circa le regole da seguire e così di seguito.

Risultato di tutto ciò? Una vacanza d’inferno, ovvero i poveri turisti per bene che sono stati attratti dalla bellezza naturale dei luoghi hanno pagato a caro prezzo la loro vacanza trovandosi ogni notte, e fino all’alba, in luoghi in cui dormire è impossibile a causa della stragrande maggioranza di maleducati, semi-delinquenti ed altri umani di varia natura che con urla, schiamazzi (oltre a sporcare i luoghi pubblici) hanno preso possesso dei luoghi più frequentati senza controllo alcuno.

Il risvolto peggiore di tali dinamiche è la grave ignoranza di molti titolari di alloggi che pur di perseguire il profitto accettano di tutto di più senza curarsi dei danni che fanno alla comunità, ai turisti educati ed a tutti i residenti; il tutto nel silenzio totale di chi sarebbe deputato ai controlli, al mantenimento della decenza e dell’odine pubblico, nonché a non rovinare l’immagine di luoghi incantevoli.

Alla luce di tutto ciò non è difficile comprendere perché un turista medio, una volta sperimentato alcuni luoghi, scelga di andare altrove, appunto Francia, Spagna, o anche Grecia, in cui ci si sposta con facilità, si gode di bellezze naturali e di buon cibo, si viene ricevuti in alloggi degni di tal nome con aria condizionata e non con arredamenti stile anni ‘50 (spesso sporchi e rovinati) e, soprattutto, si è contornati da persone il cui livello di educazione è di gran lunga al di sopra della media; non da ultimo i severi controlli di polizia comunale e Forze Dell’Ordine.

La morale della favola, innegabile, è che le citate dinamiche dimostrano l’assenza totale della conoscenza del settore turistico sia da parte di chi amministra, sia da parte dei cittadini a cui, bisogna dirlo, sta bene questo stato di cose, considerando che, limitatamente alle località con questo genere di criticità, nessuno di essi muova un dito per invertire la rotta.

Non basta avere sole, mare e cibo per attrarre turismo di qualità; di questo passo non sarà vicina la fine di molte località letteralmente abbandonate a se stesse, e per una Nazione come l’Italia, con migliaia di chilometri di coste è un peccato mortale, oltre che indice di menefreghismo ed ignoranza.

Loading

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui
Captcha verification failed!
CAPTCHA user score failed. Please contact us!