-di Claudia Izzo-
Per andare a fondo ad alcune indagini si parla, nell’uomo e nella donna, di peniscopia e vulvoscopia. Ne parliamo con il dr Mario Polichetti, ginecologo.
-Cosa si intende per peniscopia e vulvoscopia?
Si tratta di due osservazioni ad alto ingrandimento che riguardano gli organi genitali esterni maschili e femminili. La peniscopia dunque è un esame che permette di evidenziare lesioni del pene, eseguito anch’esso tramite il colposcopio, un ingranditore, un sistema ottico. La vulvoscopia è un esame diagnostico che viene eseguito in ambito ginecologico per valutare lo stato di salute della vulva e dei tessuti circostanti.
-Cosa è possibile vedere con questo strumento?
E’ possibile vedere tumori sia benigni che maligni del pene e della vulva e le lesioni precancerose, quelle che precedono l’insorgenza del cancro, sia del pene che della vulva.
-E’ un esame doloroso?
Trattandosi di un’osservazione esterna si tratta di un esame indolore, osservazionale, veloce. La tecnica è ambulatoriale, si esegue in pochi minuti anche con l’ausilio di alcuni reagenti come l’acido acetico, la soluzione di Lugol che consente la visualizzazione di lesioni sospette. Può essere associato a prelievi bioptici mirati a livello di lesioni sospette per porre una diagnosi di certezza.Questo tipo di metodica consente di effettuare una escissione o vaporizzazione di lesioni presenti a livello dei genitali.