Ormai da un anno, la necessità di contenere la diffusione del Coronavirus incide fortemente sui momenti di socializzazione e sulle relazioni con gli altri, contribuendo ad aumentare in tutti noi problematiche relative al benessere psichico che si manifestano soprattutto con sintomi di ansia, depressione e stress. Dove vigono le norme più severe, ossia in zona rossa, è possibile spostarsi solo per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità. La didattica viene svolta solo ed esclusivamente online per gli istituti di ogni ordine e grado; sono chiuse palestre, piscine, sospese tutte le attività sportive e addirittura nella nostra regione sono stati chiusi parchi e lungomare.
Ne parliamo con la dottoressa Lucia Massa, psicologa psicoterapeuta, esperta in ipnosi ericksoniana e mediazione familiare:
“Nel corso di questa pandemia, l’utilizzo di strumenti di comunicazione a distanza, di video giochi, di chat, del cellulare, da parte degli adolescenti e anche dei bambini più piccoli, è aumentato smisuratamente. Come viene sostenuto da tempo da pediatri e psicologi, in età evolutiva, l’uso di computer, cellulari e play station provoca importanti danni alla salute psicofisica e aumenta il livello dell’ansia, dell’aggressività e della dipendenza, abbassando inoltre il livello cognitivo. Purtroppo il perdurare della didattica a distanza e il confinamento forzato nella “confort zone” casalinga a lungo termine sta creando nei bambini, sempre di più, un mondo parallelo, virtuale e irreale, impedendo loro di sviluppare quelle competenze sociali che si acquisiscono solo confrontandosi con i coetanei e che sono fondamentali per una crescita psicofisica sana.”
Quali sono i problemi più riscontrati?
“Tanti sono i genitori che recentemente mi hanno contattato perché preoccupati per i figli che appaiono sempre più nervosi, isolati, che presentano disturbi del sonno, incubi notturni, paura di uscire di casa. Stanno aumentando le difficoltà di concentrazione e quindi difficoltà a scuola, la rinuncia alle attività sportive, la rinuncia ai rapporti con i pari, con conseguenze sullo sviluppo non solo psicologico ma anche fisico.”
Come faranno i bambini a superare questo periodo?
“Quello che mi sento di consigliare è, nel rispetto delle norme, cercare di far fare ai bambini attività fisica, consentendo loro di correre, camminare, anche solo per una piccola passeggiata. Descrivere con parole chiare il luogo in cui si andrà, può rassicurare i bambini, riducendo le loro possibili fantasie negative. Con le dovute precauzioni è possibile consentire loro di giocare, proponendo e organizzando insieme attività come giocare con la palla, andare in bicicletta e tante altre. Il gioco è uno strumento importantissimo per far comprendere, rielaborare e superare anche i momenti più difficili. Raccontiamo storie, leggiamo favole, realizziamo disegni. Non dimentichiamoci di cantare, ballare e sorridere insieme ai nostri figli.
Nonostante tutto i bambini hanno una grossa capacità di resilienza, pertanto, se supportati adeguatamente avranno la possibilità di superare questa fase così complessa senza gravi conseguenze. Coltivare la paura non è un buon modo di affrontare una pandemia.
E’ possibile continuare a vivere adottando comportamenti che non mettono a rischio le persone “