
Ne parliamo con il dr Catello Lambiase, medico chirurgo, specialista in Radiologia.
Il 31 Dicembre 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) viene allertata dalla Commissione di Sanità Pubblica della Provincia di Hubei, China, riguardo alcuni casi di polmonite severa, ad etiologia sconosciuta, caratterizzata da sintomi quali febbre, malessere, tosse secca, dispnea ed insufficienza respiratoria, verificatisi nell’area urbana di Wuhan.
Un nuovo coronavirus, il SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2), veniva identificato quale responsabile dell’infezione polmonare, oggi denominata COVID-19 (Coronavirus Disease 2019).
Da allora, come ben sappiamo, si è verificata un’acme di contagi.
Il 30 Gennaio 2020, l’OMS dichiarava l’epidemia una emergenza globale.
Il 21 Febbraio 2020 esplodeva l’epidemia in Italia.
Perché il CoViD fa tanto paura?
Perché è un virus nuovo, nemmeno simile a quelli precedentemente in circolazione, a cui i nostri organismi non sono abituati, ovvero per i quali non esistono difese immunitarie.
Si diffonde molto tra gli individui, resiste a molti agenti atmosferici.
Non vi sono ancora farmaci antivirali specifici in commercio (come ad esempio l’ “acyclovir” per Herpes), né vaccini. Per ora le uniche difese sono il distanziarci, la santificazione degli ambienti, l’uso di mascherine che limitano le libertà che sono alla base della vita di relazione.
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Come fa il virus, una molecola cosi’ piccola, a provocare la morte?
La trasmissione interumana avviene mediante goccioline microscopiche aeree (droplets) tipo vapore acqueo, contatto diretto o con materiale contaminato. Il virus si annida nelle prime vie aeree, poi può attecchire nelle vie aeree più distali (alveoli) dove genera la polmonite virale.
La malattia si presenta piĂą grave nelle persone anziane con comorbiditĂ (obesitĂ , ipertensione, diabete, malattie polmonari e cardiovascolari)Â
Nei soggetti che vengono colpiti piĂą pesantemente la polmonite virale determina insufficienza respiratoria per danno degli alveoli e da li’ può partire una cascata di eventi innescati da piccole molecole chimiche (citochine) che portano a tromboembolie (chiusure di vasi) in vari organi che configurano la sindrome multiorgano sino alla morteÂ
Come si diagnostica?
La diagnosi finale viene fatta mediante RT-PCR (Real Time – Polymerase Chain Reaction) su campioni respiratori, i tanto famigerati tamponi.
Ci sono indagini radiologiche per scoprire precocemente i danni polmonari del CoViD-19?

La radiografia e la TC del torace sono le due indagini principali che ci consentono di “vedere” cosa c’è dentro i polmoni.
L’esame radiografico del torace, la banale “lastra” ai polmoni è spesso negativa, ovvero non mostra nulla nelle fasi iniziali COVID-19.
Invece, la TC del torace, in particolare la TC ad alta risoluzione , è la metodica più usata nello studio della polmonite COVID-19, anche perché riesce a scovare tutti i segni iniziali.
Alla TC il polmone non mostra più la sua “chiarezza” dovuta all’aria negli alveoli ma il polmone dei pazienti malati appare come un vetro opaco (vetro smerigliato) oppure come un pavimento fatto di chiazze (crazy paving).
Spesso si aggiunge il versamento ovvero “il liquido ai polmoni”
 Se ho qualche sintomo come tosse, malessere o febbre, serve eseguire una Rx dei polmoni o una TC?
Senza un sospetto accertato, Rx e TC non hanno alcuna utilitĂ nella diagnosi del CoViD-19.
Questi tipi di esami utilizzano radiazioni, per quanto oggi molto ridotte rispetto al passato, quindi vanno eseguiti solo dopo la prescrizione di un medico.
La diagnosi del virus viene fatta mediante “Real Time – Polymerase Chain Reaction” su campioni respiratori, più semplicemente conosciuti come “tamponi”.
6Cosa possiamo fare per prevenire la trasmissione del covid-19?
Per prevenire la trasmissione del COVID-19 è importante:
-Igienizzare spesso le mani con acqua e sapone o usando un apposito prodotto disinfettante a base alcolica.
-Mantenere una distanza di sicurezza interpersonale
-Indossare la mascherina.
-Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca.
-Tossire o starnutire nella piega del gomito o usando un fazzoletto di carta.
-Restare in casa se non ci si sente bene e in caso di febbre, tosse e difficoltĂ respiratorie, contattare l’assistenza sanitaria.