Un mare di rifiuti, rifiuta il futuro

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Spiagge e mare puliti non solo per un weekend-

Il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania è antico e si è cercato di affrontarlo, senza voler andare troppo indietro nel tempo, già poco dopo l’Unità d’Italia. Ne hanno lasciato testimonianza governanti, tecnici, intellettuali, visitatori delle nostre contrade, inchieste periodicamente apparse su stampa e media.

Negli ultimi decenni si sono succeduti proposte, progetti e programmi e anche alcune idee innovative tutte da sperimentare. Purtroppo non si è riusciti finora a completare il ciclo di raccolta e smaltimento auspicato per varie e spesso incomprensibili ragioni.

Nessuno però si è accorto che menti illuminate hanno trovato da tempo una soluzione semplice e poco costosa, quella cioè di scaricare i rifiuti nelle nostre limpide acque, fidando, si presume, nel potere depurativo del mare che da qui a qualche millennio potrebbe anche bonificare tutta l’immondizia ricevuta. Oggi ci si deve solo assumere lo scomodo onere di sversare i rifiuti in mare nottetempo e da luoghi poco frequentati (ma non sempre ciò è necessario).

Difficilmente però questa teoria può essere accolta dagli ambientalisti e da Legambiente che ogni anno si intestardisce a “Pulire il mondo”, organizzando alcune giornate dedicate a ripescare carcasse e materiali giacenti sul fondo marino e nel letto di fiumi, per mezzo di benemeriti iscritti all’associazione.

Così è avvenuto anche recentemente in oltre trenta località della Campania dove centinaia di volontari hanno riportato alla luce un ricco campionario di plastiche, motorini, cartelli stradali, sedie, copertoni, involucri di materiali tossici usati da carrozzerie, nonché i più familiari e immancabili cotton-fioc e mozziconi di sigaretta.

L’elenco vede in testa il porto di Torre del Greco dove sono stati ritrovati in fondo al mare due carcasse di motorini, 35 pneumatici, 20 computer e altri dispositivi elettronici. Seguono Foce del fiume Sarno che a dispetto del breve percorso si distingue tuttora per un tasso di inquinamento tra i più elevati in Italia, Campolongo a Marina di Eboli, il lungomare di Maiori, perfino un’Oasi, quella di Torre di Mare a Paestum. L’elenco continua portando alla ribalta le spiagge di Pontecagnano, Battipaglia e il litorale di Bagnara a Castel Volturno. Un bottino di rifiuti che ha riempito un centinaio di sacchi di ogni dimensione, avviati poi allo smaltimento corretto.

“La lista delle schifezze abbandonate che possono rovinarci il gusto di una bella passeggiata al mare è molto lunga” ha commentato Antonio Gallozzi, direttore di Legambiente Campania. ” Un’aggressione continua e insopportabile ai danni del nostro mare e delle nostre coste cui è impossibile rimanere indifferenti. Tre giorni di grandi pulizie perché il mare e le spiagge non sono terra di nessuno, ci appartengono. Il senso di queste grandi pulizie sta proprio nel ribadire la necessità di impegnarci tutti in un’operazione concreta che deve diventare quotidiana e sistematica: raccogliere e smaltire tutti i rifiuti in maniera differenziata”.

Anche noi ci auguriamo che il principio della meritoria iniziativa “Spiagge Pulite” possa entrare nelle abitudini dei cittadini consapevoli che il futuro del pianeta dipende dal rispetto rigoroso e convinto della Natura che si dimostra anche con piccoli gesti e con l’esempio dato alle nuove generazioni.

Vincenzo Iommazzo

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