Gestione sostenibile dei rifiuti ed economia circolare-di Vincenzo Iommazzo-
Secondo la normativa in vigore, si può fregiare del riconoscimento di “Riciclone” da parte di Legambiente ogni Comune che dimostri di aver raggiunto la percentuale del 65% nella raccolta differenziata dei rifiuti, connessa ad acquisti di beni, opere e servizi che abbiano valorizzato i materiali recuperati.
Dal 1994, per ogni regione vengono stilate classifiche annuali e definiti i vincitori per fasce di numero di abitanti e per i comuni capoluogo. A questi premiati si aggiungono i vincitori per ogni tipologia merceologica di rifiuto e quelli della speciale categoria “Cento di questi consorzi” dedicata alla miglior raccolta su base consortile. Vengono inoltre attribuiti, a discrezione della giuria, diversi premi speciali.
Nell’edizione 2017 di Comuni Ricicloni presentata recentemente a Napoli, Legambiente ha illustrato sotto ogni aspetto le tabelle con la classifica dei Comuni per la migliore qualità di raccolta differenziata in Campania, relativamente all’anno 2016.
Decolla la nostra regione che si qualifica come la più virtuosa dell’intero Mezzogiorno con 227 Comuni sopra la soglia fatidica del 65%, per una copertura totale di 1.368.487 abitanti e un aumento del 15% rispetto allo scorso anno. Risultati che vedono la Campania raggiungere performance migliori anche di alcune regioni del Centro-Nord. Tortorella (Sa), Sassano (Sa), Guardia Sanframondi (Bn), Monte di Procida(Na), Bacoli (Na), Pozzuoli (Na), sono i comuni vincitori nelle sei categorie per numero di abitanti.
La palma per le migliori perfomance di Comuni Ricicloni per provincia spetta a Salerno dove sono 86 le Amministrazioni che hanno raggiunto il 65%. Segue la provincia di Benevento con 53 comuni e quella di Avellino con 45 amministrazioni. Chiudono la provincia di Caserta con 25 comuni e la provincia di Napoli, fanalino di coda, con solo 18 comuni.
Tra i comuni capoluogo, invece, nessuno raggiunge la soglia; la miglior performance risulta essere di Benevento con 62% di raccolta differenziata, segue Salerno con 61%, Caserta con 45. In coda Avellino e Napoli con rispettivamente 31,39% e 31,31 %.
Comuni Ricicloni, come tradizione, assegna anche alcuni riconoscimenti speciali a Comuni che si distinguono per la qualità di uno specifico servizio di raccolta e smaltimento, così come dispensa menzioni particolari a realtà che si stanno muovendo con successo, magari in un contesto territoriale difficile. Molte le cittadine del salernitano che hanno ottenuto riconoscimenti.
Premio speciale per migliore raccolta carta e cartone di Comieco per il comune di Marcianise(Ce); migliore raccolta imballaggi in plastica di Corepla per i comuni di Acerno(Sa), Acerra(Na), Campolattaro(Bn), Chianche(Av).
Migliore raccolta imballaggi in alluminio del Cial per Comiziano (Na); migliore raccolta per imballaggi in vetro di CoReVe per i comuni di Agerola(Na), Avella(Av), Maiori(Sa), Telese Terme(Bn), Vairano Patenora(Ce); migliore raccolta dell’acciaio di Ricrea per Baronissi(Sa). Premio speciale per i centri di raccolta per i comuni di Casalnuovo (Na), Casagiove(Ce), Pomigliano d’Arco (Na), Saviano (Na) e Portici (Na). Premio Speciale “Nonostante” per il Comune di Castel Volturno. Premio “Buone Pratiche” per Cava dei Tirreni(Sa) e Tramonti(Sa). Premio Speciale Conai Riciclaestate per la cittadina di Cellole(Ce).
“L’economia circolare nella nostra regione è una strada realmente praticabile e prova ne sono i nostri Comuni Ricicloni. Oggi per entrare nell’Olimpo della gestione sostenibile dei rifiuti è necessario puntare sulla qualità e sulle politiche di prevenzione, per chiudere definitivamente le emergenze che ancora incombono sul nostro territorio – spiega Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. Per far ciò dobbiamo innanzitutto superare i pregiudizi sul tema dei rifiuti che nascono, sì da preoccupazioni concrete, ma che possono essere superate grazie a un’alleanza di tutti gli attori dell’economia circolare regionale e nazionale. Nella nostra regione sono presenti eccellenze imprenditoriali su cui poter contare e, partendo proprio da queste, dobbiamo lavorare affinché si modifichi il tessuto connettivo dell’economia campana per mettere in piedi un vero e proprio progetto di sostenibilità e circolarità. Serve estendere le buone pratiche a tutta la regione, abbiamo bisogno di amministrazioni all’avanguardia, di cittadini virtuosi e di imprese attente e sostenibili, occorre completare la rete degli impianti per trattare l’organico, quelli di riciclo di tutte le filiere e frazioni nei luoghi ancora sprovvisti, i siti produttivi per la preparazione per il riutilizzo, e applicare tutte le innovazioni tecnologiche che sono in grado di recuperare materia dai rifiuti considerati fino a ieri irriciclabili”.
“Come raccontiamo da qualche anno a questa parte la Campania è pronta a lasciarsi alle spalle la stagione dalla grave emergenza rifiuti e oggi con il 51,6% di raccolta differenziata è tra le regioni più virtuose del Mezzogiorno, con performances migliori di diverse regioni del Centro Nord – dichiara Stefano Ciafani, direttore nazionale di Legambiente -. In questi anni è cresciuta l’attenzione dei cittadini ai temi ambientali, e nel nostro Paese sono stati compiuti importanti passi avanti. L’Italia sta dimostrando di essere la culla della nascente economia circolare europea al centro dell’importante pacchetto votato all’Europarlamento, che prevede l’archiviazione di discariche ed inceneritori con politiche di riuso, riduzione e riciclo. Sulla scia di questi successi, l’Italia deve però lavorare per superare quegli ostacoli non tecnologici che frenano l’economia circolare e chiudere con l’emergenza rifiuti. Purtroppo – conclude Ciafani – non vediamo ancora segnali univoci in questa direzione da parte delle istituzioni nazionali e locali. La Campania può fare da apripista nel Mezzogiorno, ma serve adottare immediatamente nuovi obiettivi europei di riprogettazione dei prodotti e di prevenzione, riuso e riciclo dei rifiuti per ridurre gradualmente il ricorso al recupero energetico da incenerimento aumentando quello da digestione anaerobica per produrre biometano, per archiviare lo smaltimento in discarica e per essere meno dipendenti dalle importazioni di materie prime”.
Una novità positiva della classifica di quest’anno da accogliere favorevolmente è l’aumento anche al Sud della distribuzione geografica dei “ricicloni”. In Campania, oltre il 40% dei Comuni supera la media del 65% di raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio: risultato che dimostra come l’insistere sulla strada della economia circolare, stimolando e supportando le amministrazioni locali e i cittadini è una scelta vincente. Esiste una Campania Riciclona che si consolida in quantità e qualità. Ci si auspica nel prossimo rapporto di rilevare dati ancora migliori a testimonianza di una acquisita e robusta sensibilità ambientale nel nostro Paese