Domani, 18 febbraio alle ore 18.00 a Capaccio Scalo, presso la Sala Erika si terrà l’incontro per fermare “l’attacco alla costa salernitana e lo scempio del Grande Progetto”.
La denuncia arriva da Legambiente che sull’argomento promuove con Comitato Rinascimare un incontro a cui prenderanno parte: Italo Voza, sindaco del Comune di Capaccio; Roberto Pizzuti, sindaco del Comune di San Lucido (Cosenza); Franco Ortolani, Prof. Ordinario di Geologia Università di Napoli Federico II; Maria Gabriella Alfano, presidente Riserva Fluviale Sele/Tanagro; Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania. Giuseppina Letteriello, coordinatrice Comitato RinasciMare.
L’opera denominata Grande Progetto“Interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo di Salerno” prevede una spesa di 70 milioni di euro per la realizzazione di oltre 40 barriere artificiali lungo la costa tra Pontecagnano e Paestum, l’intervento previsto riguarda infatti, oltre 30 km di litorale dei comuni di Pontecagnano, Battipaglia, Eboli, Capaccio e Agropoli. Un progetto che dovrebbe risolvere il problema dell’arretramento degli arenili con la realizzazione di 45 pennelli, imponenti scogliere in parte sommerse, che dalla riva si proiettano al largo per circa 150 metri, e una serie di celle costituite da altri 19 pennelli chiusi in testa da barriere parallele alla costa per un tratto di circa 4 km.
“Un’opera non solo di dubbia efficacia, ma anche particolarmente costosa – commenta Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -. Si rischia così di sprecare settanta milioni di euro di fondi europei per un intervento che non solo potrebbe rivelarsi inadeguato a contrastare i fenomeni erosivi, ma potrebbe addirittura compromettere ulteriormente un litorale che è già vulnerato dalla mancata depurazione degli scarichi. Le istituzioni però, possono ancora ripensare tale progetto e utilizzare le risorse disponibili per ridisegnare la fascia costiera valorizzandone la bellezza, liberarla dagli abusi e creare le basi dell’economia e del turismo responsabile … Non possiamo permetterci di sprecare i 70 milioni di euro disponibili con la realizzazione di questo scempio. Utilizziamo piuttosto questi soldi per ridisegnare la fascia costiera valorizzandone la bellezza, liberarla dagli abusi e creare le basi dell’economia e del turismo responsabile”.