di Pierre De Filippo-
Nonostante tutto, nonostante l’età, la malattia e gli ultimi ricoveri, il coccodrillo non era ancora pronto. Perché? Ma perché Berlusconi è Berlusconi. Di lui diceva Zangrillo che era “biologicamente immortale”, per questo nessuno aveva mai immagino che questo momento sarebbe arrivato.
Invece, per lui come per tutti, c’è sempre una fine.
Era ricoverato da quattro giorni, per l’ennesima volta. Controlli per la leucemia cronica che lo affliggeva da tempo. Controlli di routine, si era detto, dopo il lunghissimo ricovero nel periodo pasquale.
Ed invece, questa mattina Silvio Berlusconi è morto. Aveva 86 anni.
È stato amato ed è stato odiato, come tutte le persone che fanno la storia. La storia d’Italia, che piaccia o no, è legata al suo nome. Dalla “discesa in campo” del 1994 al “patto della crostata” con D’Alema, che avrebbe dovuto modificare la Costituzione; dalle leggi ad personam al “patto del Nazareno” con Renzi; dalle grandi opere alla crisi del 2011.
Tutto ha ruotato attorno alla figura del Cavaliere.
E adesso sappiamo già cosa ci aspetta: lodi, elogi, qualche limitatissimo distinguo (consiglio non richiesto: l’editoriale di domani di Marco Travaglio) e tanta solidarietà. Questo è il protocollo.
Tante mogli, tanti figli, una vita iperattiva.
Appartiene a quella categoria di persone sulle quali si potrebbe scrivere tutto e niente. Una biografia lunghissima ed entusiasmante, fatta di vittorie, risultati, capacità, leadership. Dalle televisioni al Milan, dall’imprenditoria alla politica. Un self made man con tante luci e tante ombre. Finanche la mafia. Ora arriverà anche per lui il giudizio definitivo.
La vera domanda che è utile porsi è: e ora? Dove andrà Forza Italia? Che ne sarà del suo destino? Un partito che non è mai riuscito ad emanciparsi dal suo leader e che è stato, da esso, ingurgitato. Al netto di coordinatori nazionali, eredi, delfini, Forza Italia è stata Silvio Berlusconi.
Una rivoluzione per la politica italiana. Per le europee del 2024 si stava profilando un patto tra Popolari (Forza Italia) e Conservatori (Fratelli d’Italia). Un patto nuovo, clamoroso per gli equilibri europei. Adesso cosa succederà? Tajani, Weber, la Von der Leyen in che direzione andranno?
Ed il governo Meloni? Esce rinforzato o indebolito da questa morte?
Lo vedremo a tempo debito.
Per ora, l’auspicio è che Silvio Berlusconi possa riposare in pace nel regno della verità.
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