Tra i primi fiori che vediamo sbocciare nell’ancora freddo mese di febbraio c’è l’Anemone o Euanemona, una pianta erbacea perenne con foglie sparse, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae che comprende una settantina di specie.
”ἄνεμος’, anemos, dal greco vento, deve il suo nome alla leggenda narrata da Ovidio secondo la quale Adone, ucciso da un cinghiale, fu pianto da Venere che tanto l’amava. Fu proprio la dea a versare sul sangue del suo amato una pozione magica da cui nacque un fiore, l’anemone.
Fiorisce proprio a febbraio fino a maggio questa pianta che deve il suo nome al filosofo e botanico Teofrasto, disceplo di Aristotele e significa “fiore del vento”, per le fragili corolle variamente colorate.
Secondo Plinio il Vecchio, il fiore celava in sè virtù magiche e per questo raccomandava di cogliere il primo fiore sbocciato nell’anno, chiuderlo in un sacchetto rosso di tela e di portarlo vicino al cuore per scongiurare malocchio e febbre.
Gli egizi ponevano i fiori in ciotole mentre gli etruschi coltivavano gli anemoni intorno alle tombe.
Un’altra leggenda narra della ninfa Anemone che viveva alla corte di Flora e che suscitò l’amore di Zeffiro e Borea. Tutto ciò fece ingelosire Flora che decise di punire la ninfa trasformandola in un fiore che si schiudeva precocemente subendo i venti di tramontana Borea ancora freddi che spargevano nel cielo i suoi petali, fiore che all’arrivo del venticello di primavera Zeffiro, era già avvizzito.
Vedere un anemone sbocciato vuol dire che la primavera è alle porte…