-di Marianna Giugliano-
Romaison è una mostra, aperta al pubblico dallo scorso 23 ottobre, allestita, fino al 29 novembre negli spazi del Museo dell’Ara Pacis a Roma, che racconta la storia di un legame unico che da sempre esiste tra il cinema e la moda italiana.
Il progetto è stato promosso da Roma Capitale e dall’organizzazione Zètema Progetto Cultura in collaborazione anche con il gruppo Rinascente e Fondazioni cinematografiche di Bologna, Roma e Istituto Luce, mentre l’intera mostra è stata curata e allestita da Clara Tosi Pamphili, storica e critica di moda.
Il progetto è stato concepito come un percorso storico e dettagliato che mette in risalto il ruolo delle più grandi sartorie romane che hanno realizzato abiti e accessori che sono poi diventati protagonisti di famose pellicole girate appunto nella Capitale.
Il luogo suggestivo e centrale, dove la mostra si svolge, ha permesso di sottolineare l’aspetto tecnico e creativo che contraddistingue gli atelier in cui è possibile ritrovare la dimensione artigianale del vero e proprio Made in Italy.
Lo scopo principale del progetto è quello di mostrare, sia a professionisti del settore moda, sia ai semplici visitatori (appassionati e non), la mole di cultura ed esperienza che è stata e continua ad essere prodotta in Italia. Oltre a ciò si vuole dimostrare come il linguaggio della moda italiana sia sempre partito dalle radici artigianali e territoriali, molto distanti dalle strutture industriali della moda internazionale, per poi trasformarle in maniera personale e poterle immettere nel flusso di contemporaneità digitale e tecnologica.
All’interno della mostra troviamo esposta una ricca selezione di abiti e accessori appartenenti ai grandi atelier quali Annamode, Costumi d’arte-Peruzzi, Farani, Pieroni, Tirelli; abiti iconici apparsi nelle più famose pellicole ma anche bozzetti dell’archivio personale di Gabriele Mayer che, tramite donazioni e prestiti, permettono di ricostruire capitoli di una parte di storia troppo spesso considerata poco importante anche dalle istituzioni museali.
Tanti i personaggi famosi che, grazie alla moda, sono diventati delle vere e proprie icone assolute, così da renderla un elemento fondamentale nelle arti leggere.
A conclusione di questa prima edizione del Romaison, Tilda Swinton, considerata una vera e propria musa e una delle identità più notevoli del cinema e della moda, sarà protagonista di una performance che la vedrà indossare abiti protagonisti delle pellicole di Pier Paolo Pasolini, sottolineando come la moda sia un linguaggio vivo e fondamentale nelle nostre vite.
Romaison 2020 racconta una città unica dove moda e cinema generano da sempre un sistema creativo apprezzato in tutto il mondo. Grandi registi e produzioni internazionali scelgono Roma per i loro capolavori. Anche in questo momento storico la nostra città rappresenta uno scenario perfetto per realizzare opere cinematografiche, un laboratorio dove poter fare ricerca continua e realizzare costumi. Il cinema ispira la moda e la moda ispira il cinema in un continuum temporale unico.