L’Acquamarina, la gemma color del mare

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di Luigi D’Aniello-

L’acquamarina è una delle pietre portafortuna dei nati sotto il segno dei Pesci, insieme all’ametista si pensa che questa gemma aiuti i nati a marzo a lavorare sulle proprie emozioni. Infatti, poiché il segno zodiacale dei pesci è dominato da Nettuno, l’acquamarina è un valido alleato per placarne le turbe emotive, in particolare le paure e gli eccessi di tristezza, li aiuta inoltre, a riflettere sulle proprie ansie circoscrivendone gli effetti negativi, rimodulando la percezione di se stessi e aiutandoli a distinguere il vero dal falso.

È una gemma dalla quale si possono ricavare splendidi gioielli ed è una variante del minerale berillo, cristallizza con bellissimi cristalli azzurri che possono essere lunghi fino a un metro e sono totalmente trasparenti. Il suo colore dipende dalla presenza di titanio e ferro e va dall’azzurro-verdastro al blu, dal turchese al blu.

Il Brasile è uno dei maggiori produttori al mondo di questa gemma.

Le varietà dell’Acquamarina si classificano secondo il loro luogo estrattivo. Abbiamo l’acquamarina Santa Maria, che è una varietà piuttosto rara dalla tonalità blu intensa, proveniente dalla località brasiliana Santa Maria de Itabira; mentre l’acquamarina Sao – Domingos è di un classico blu pastello e quella di Santa Teresa è di un blu turchese brillante mentre l’acquamarina Boca-Rica prende il nome del giacimento brasiliano da dove si estrae ed ha una tonalità che ricorda la schiuma del mare.

I tagli più diffusi per questa gemma sono quelli ovali e rettangolari, tagli questi che le permettono di riflettere molta luce. Il colore azzurro intenso è considerato di maggior pregio rispetto ad un’acquamarina di colore azzurro pallido.

Generalmente le acquemarine più grandi presentano un blu molto vivo, che le rende più pregiate.

Plinio riteneva che la varietà più pregiata di acquamarina fosse quella che, una volta immersa nel mare, non potesse essere distinta dall’acqua.

Famosa è la collana con orecchini di acquemarine che nel 1953, il presidente del Brasile regalò ad Elisabetta II per la sua incoronazione .

Ma il gioiello con l’acquamarina più celebre è l’”Asprey Ring”: l’anello con acquamarina e diamanti che la principessa Diana d’Inghilterra acquistò dopo il suo divorzio dal marito Carlo, per sostituire l’anello di fidanzamento.

L’acquamarina più grande conosciuta è la Dom Pedro che pesa 10395 carati ed è un obelisco di acquamarina realizzato dall’artista Bernd Munsteine, ed è esposto al Smithsonian National
Museum of Natural History di Washington.

I gioielli con l’acqua marina sono preferibilmente da sfoggiarsi durante la stagione estiva, perché in questo periodo dell’anno la luce ne esalta i riflessi. La sua capacità di riflettere colori diversi è dovuta alla sua rifrangenza, caratteristica questa che le fa riflettere due volte la luce che l’attraversa, rendendo così l’acquamarina un gioiello unico.

Molte leggende raccontano storie ispirate alle proprietà di questa gemma che riguardano l’acqua e gli oceani. Sia i greci che i romani la adoravano e la chiamavano la “gemma dei marinai”, perché credevano che se travolti da una tempesta, se avessero gettato in mare gemme di acquamarine avrebbero placato l’ira degli dei.

Nel Medioevo ritenevano che tale pietra, tagliata come una sfera, avesse proprietà divinatorie perché come il mare diventa lo specchio del cielo, così l’acquamarina, diventando specchio, avrebbe permesso di scoprire i significati nascosti della realtà.

È, infatti, un cristallo di grande significato per profeti, sciamani, guaritori e mistici. Una panacea per molte malattie .

Gli effetti calmanti di questa pietra sono ideali per la guarigione emotiva, spirituale e fisica. Comunemente associata al V chakra, ossia quello della gola, possiede il potere di riequilibrare l’emotività, infondendo in chi la indossa fiducia in se stesso e serenità. Può essere portata in corrispondenza del cuore o della gola, a seconda degli effetti che si desidera ottenere.

Se si soffre di difficoltà di comunicazione, ad esempio, la pietra stimola la creatività favorendo al tempo stesso la chiarezza mentale, perché i suoi influssi aiutano a schiarirsi le idee, eliminano la confusione, dando l’energia necessaria per affrontare situazioni stressanti.

Sin dai tempi antichi l’acquamarina è stata utilizzata come rimedio per innumerevoli tipologie di mali: era il cristallo dei guaritori per eccellenza.

L’acqua in cui era immersa una di queste pietre veniva impiegata per alleviare e guarire le malattie del cuore, dello stomaco, del fegato, della gola e della bocca, oltre che nei trattamenti contro l’avvelenamento. Si ritiene, inoltre,  che questa gemma contrasti le infezioni e che calmi le irritazioni che affliggono le vie respiratorie, come sinusite, laringite, tonsillite e rinite e mitiga l’eccessiva reattività del sistema immunitario, soprattutto nel caso di allergie.
Una delle qualità per cui viene maggiormente apprezzata è quella di combattere la ritenzione idrica. Viceversa, se si è in preda all’ansia o a stati di insofferenza, avvicinandola al petto la pietra aiuta nel rilassamento, e al recupero della stabilità emotiva. Avere un’acquamarina come amuleto può confortare e infondere speranza nei momenti difficili della vita.

Nell’antichità si pensava che fosse di buon auspicio regalarla agli sposi nel giorno delle nozze, sia perché avrebbe preservato il matrimonio da possibili scontri, sia perché propiziatrice di fecondità e felicità. Quella felicità che insieme all’amore è motore del mondo, e a cui tutti gli uomini tendono e che raggiungerla è un privilegio di pochi. E gli antichi greci che la sapevano lunga ritenevano che la felicità fosse appannaggio esclusivo degli dei.

NB :L’acquamarina è un ottimo talismano per attrarre l’ amore vero e allontanare tutti i legami tossici. Comunque i gioielli al di là del significato seduttivo che hanno quando la donna li indossa per adornare parti del corpo da mettere in luce, hanno anche un significato di legame affettivo, lasciati in eredità o regalati perchè al di là del valore reale dell’oggetto quello che veramente conta è proprio quest’ultimo il valore affettivo.

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