La Giada, la pietra del cuore e del segno zodiacale dei Pesci

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Elefantino in giada. Collezione privata. Immagine concessa a salernonews24

di Luigi D’Aniello

I Pesci sono noti per essere incredibilmente creativi, empatici e generosi, ma possono anche soffrire di eccessiva emotività. Sensibili, gentili ed emotivamente consapevoli, i sono considerati tra i più comprensivi dei segni zodiacali. Sono anche creativi e molto fantasiosi.
Le pietre del segno dei Pesci insieme alla giada sono l’ametista ,il diamante, il turchese la tormalina e l’acquamarina.

La Giada è una pietra ornamentale, appartenente al gruppo dei silicati ed estratta principalmente in Cina, quasi sempre a Yunan e Hong Kong, e profondamente legata ai concetti di fortuna, saggezza e dell’energia dell’abbondanza.

Il nome deriva dallo spagnolo, ”piedra de hjada” che significa “pietra della colica” e anche da “piedra de los rinones” ovvero” pietra dei reni”, nome che si riferisce al potere benefico che la giada esercita a livello dei reni e della zona lombare per questo è considerata un porta fortuna. Si crede, infatti, che l’universo riversi in questa gemma tutto quel che c’è di buono. Indossare un ciondolo di giada porterebbe benefici, sia a livello fisico che mentale.

La giada è la pietra del cuore, pertanto ha il potere di rasserenare gli animi turbati e di allontanare i pensieri negativi, aiuta a raggiungere la giusta serenità per prendere le decisioni più giuste.

Già nell’Antica Grecia ed anche in Cina, ritenevano che la pietra di giada avesse grandi proprietà. Si riteneva che fosse un minerale protettivo, che attirava fortuna, amore e denaro, essa esercita la sua influenza sul quarto chakra Anahata, quello del cuore inteso sia a livello fisico che emotivo.

Inoltre, va a stimolare anche il Svadhishthana, il secondo chakra, quello del plesso sacrale e dell’ addome che mette in collegamento corpo, spirito e mente, punto d’incontro tra il mondo esterno e quello interiore. Inoltre, questo Chakra è associato anche alla spontaneità, alla gioia, al piacere fisico ed emotivo, in pratica al senso di appagamento inteso in tutte le sue sfaccettature.

Per caricarla, la giada va tenuta, di notte, a contatto con la terra oppure esposta ai raggi della luna. Per purificarla questa pietra può anche essere messa in contatto con un ametista o passata rapidamente sotto l’acqua corrente. Per godere dei suoi influssi benefici, andrebbe portata sempre con sé, appesa al portachiavi o in un braccialetto. L’ideale sarebbe usarla come ciondolo, in modo che stia a livello del cuore. In questo modo sarà più a contatto col quarto chakra .

Setosa e delicata al tatto, la giada si presenta in svariate sfumature cromatiche. Ne esistono due differenti varietà, la Giadeite e la Nefrite. La Giada Giadeite si trova in Birmania, Guatemala, Giappone, Messico e USA (California). La Birmania del nord è la zona di produzione più importante. La Giada Nefrite, invece, si trova nel Turkestan orientale e in Siberia. La Nefrite prende il nome dal greco “nephron” che significa “rene”, per via della credenza, nell’antica Grecia, che potesse curare e prevenire le malattie ai reni.

La Giada Nefrite, è esteticamente molto meno bella e pregiata rispetto alla giada Giadeite (conosciuta anche come Giada Imperiale). Viene utilizzata per la realizzazione di gioielli e di oggetti ornamentali, soprattutto in Oriente.

La leggenda narra che la giada simboleggia la nobiltà, l’immortalità, la costanza, l’elevazione della perfezione. Ed è presente anche nella leggenda cinese degli otto immmortali.

“Le Giade sono morbide e lisce come la benevolenza, forti e compatte come l’intelligenza, affilate ai bordi senza essere taglienti come la giustizia, belle come la sincerità ed emettono lunghe note chiare come la musica celeste”;  con queste parole Confucio esprimeva il profondo rispetto e il grande amore che i cinesi avevano per questa gemma, considerata un prezioso dono degli dei agli uomini.

Comunque nel nostro cammino verso la serenità, non ci sarà giada che tenga se le cose che facciamo sono diverse da quelle in cui crediamo.

 

 

 

 

 

Bracelet, gold and jade, with Chinese characters.Unknown author.Creative Commons Attribution 4.0

Jade, an ornamental stone. White and green.Simon A. Eugster. Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0

Ring, jade, gold setting. Unknown author. Creative Commons Attribution 4.0

Shanxi Provincial Museum, Taiyuan, Porcelain and Jade Galleries. Complete indexed photo collection at www.WorldHistoryPics.com Gary Todd.Creative Commons Zero, Public Domain Dedication

Capital Museum: 2011 visit. Complete indexed photo collection at WorldHistoryPics.com.Gary Todd. Creative Commons Zero, Public Domain Dedication

This file was donated to Wikimedia Commons as part of a project by the Metropolitan Museum of Art. See the Image and Data Resources Open Access Policy.Creative Commons Zero, Public Domain Dedication

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