Il viola dell’Ametista, tra bellezza e mitologia, fascino senza tempo

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di Luigi D’Aniello-

È una varietà trasparente di quarzo viola.

In greco ametista significa anti inebriante, infatti si riteneva che costituisse un eccellente rimedio contro gli effetti dell’alcool.

Presso gli antichi romani, una particolare etichetta comportamentale imponeva ai commensali di bere vino in coppe di cristallo ogni volta che l’ospite accostava la sua coppa alle labbra. Quest’ultimo si limitava però a bere acqua pura in un calice d’ametista, i cui riflessi viola coloravano l’acqua dandole l’apparenza del vino. Così facendo poteva rimanere signorilmente sobrio mentre i suoi commensali cedevano all’ebbrezza.

I cristalli di ametista si rinvengono essenzialmente all’interno di rocce ignee.

Secondo la mitologia, Dioniso, Dio del vino, cercò di sedurre la ninfa Amethis, ma Diana riuscì a salvarla trasformandola in Gemma. Dioniso però le diede il colore del vino, e pentitosi del gesto che avrebbe voluto compiere, le infuse la virtù di combattere i malsani effetti dell’alcol.

Nell’antica Roma l’Ametista veniva indossata dalle donne per dichiarare la loro morigeratezza.

Essa concilia l’amore puro tra gli innamorati e favorisce l’intelletto. Si dice che anticamente venisse posta nell’ombelico per aumentare la scaltrezza, ha il potere di allontanare la paura e, se messa sotto un cuscino, stimola sogni profetici.

Nel Medioevo l’Ametista era la pietra, se baciata, in grado di proteggere dalle avversità, nella farmacopea guariva la gotta, le nevralgie e le tachicardie e veniva sconsigliata ai depressi poiché induceva la malinconia.

Nella moderna cromoterapia, il colore viola è considerato un potente tranquillante.

Di solito, l’Ametista come il Topazio o l’Acquamarina, sono gemme che in gioielleria vengono usate con l’intenzione di soddisfare l’esigenza di gusto ed eleganza dove il gioiello non viene visto come un investimento, ma come un mezzo di comunicazione che esprima passione per il il piacere di indossare qualcosa come una seconda pelle, che ci tenta, ci gratifica, che ci rappresenta e che da ali ai nostri sogni.
Oscar Wilde diceva: il miglior modo per sfuggire le tentazioni è quello di assecondarle.

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