
Il 7 ottobre 2019, durante dei lavori di manutenzione della banchina della calata nord dell’Arsenale, una ditta privata ha individuato un manufatto metallico riconducibile ad un probabile residuato bellico, che era all’interno del molo, a 70 centimetri di profondità, nella posizione dove ormeggia Nave Vespucci quando si trova nella Base Navale di La Spezia.Sospesi i lavori per precauzione, è stato richiesto a Comsubin di verificare l’oggetto che era stato scoperto mediante il supporto del personale dislocato al Nucleo SDAI della Spezia che, immediatamente intervenuto, lo ha identificato come una bomba d’aereo italiana da 100 Kg risalente alla seconda guerra mondiale.
Dunque i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) hanno condotto la delicata operazione all’interno dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia, tesa a rimuovere e neutralizzare l’ ordigno esplosivo.
Le operazioni di distruzione della bomba, autorizzate dalla Prefettura della Spezia, sono avvenute il giorno stesso giorno secondo le consolidate procedure d’intervento, tese a preservare l’ecosistema marino.
Anche grazie a quest’ultimo intervento d’urgenza è stato superato il quantitativo di ordigni neutralizzati l’anno scorso, già molto rilevante, portando a 49.464 i manufatti esplosivi neutralizzati dal 1 gennaio 2019. Un numero impressionante di operazioni condotte dai Palombari della Marina Militare a salvaguardia della pubblica incolumità nei mari, fiumi e laghi italiani.