Il lettore e i suoi…diritti

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di Graziella Di Grezia-

Quando ho scoperto Daniel Pennac, ero appena adolescente; in famiglia mi avevano regalato il Signor Malaussène, ma avevo già letto il Paradiso degli Orchi e la Fata Carabina.

Dopo poco avrei letto “Come un romanzo” e questo mi consentì di riflettere sulle infinite possibilità di un lettore, grazie al decalogo che lo ha reso noto.

I “comandamenti del lettore” lo hanno fatto amare più del previsto e ora capirete perché (e se li conoscete già, sono certa li rileggerete con piacere).

 

I dieci diritti del lettore:

  1. il diritto di non leggere
  2. il diritto di saltare le pagine
  3. il diritto di non finre il libro
  4. il diritto di rileggere
  5. il diritto di leggere qualsiasi cosa
  6. il diritto al bovarismo
  7. il diritto di leggere ovunque
  8. il diritto di spizzicare
  9. il diritto di leggere ad alta voce
  10. il diritto di leggere a bassa voce

Pennac, oggi quasi ottantenne, ebbe una grande intuizione, quella di scardinare la necessità di un ordine precostituito nella lettura del libro; la sua modernità avvicina il libro al lettore e il lettore al libro.

La lettura è interpretata appieno nella sua accezione di momento di evasione e di riflessione, ed è spesso associata ad un momento libero dal lavoro e dagli impegni.

Consentire al lettore di approcciarsi ad un libro come ad una persona ne ha modificato i canoni; in fondo, anche quando conosciamo qualcuno non seguiamo un ordine preciso, ma sarà la summa a generarne un’ idea.

Lasciare il libro nelle mani del lettore perché ne faccia un utilizzo proprio e quanto più consono al proprio carattere e alle proprie inclinazioni è stata una rivoluzione della lettura che, a distanza di circa 30 anni è ancora più attuale.

Rimane da chiarire che il diritto del lettore è implicitamente collegato all’ essere un lettore, principio che viene a mancare se egli stesso non si dedica alla lettura di un libro…

Negli anni non avrei potuto immaginare che i diritti del lettore sarebbero stati soltanto l’ inizio di una prossimità intellettiva con Daniel Pennac; il mio racconto preferito rimane una storia di nicchia, ma di grande interesse: “La lunga notte del Dottor Galvan”.

Un racconto godibile che si legge in una domenica pomeriggio, in cui si narra di un medico disperato alle prese per un’ intera notte con un paziente dai sintomi vaghi, ma in condizioni di salute molto precarie, che al mattino dopo si risveglia in pieno benessere, generando la grande frustrazione del medico di turno, che si licenzia all’ istante.

Riprendiamoci i diritti del lettore, ma soprattutto l’essere “dei veri lettori”.

 

 

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