Milano: a Palazzo Reale la retrospettiva fotografica “Brassaï. L’occhio di Parigi” curata da Philippe Ribeyrolles

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Couple d'amoureux dans un café parisien, Place Clichy
Couple d'amoureux dans un café parisien, Place Clichy
Couple au bal des Quatre Saisons, rue de Lappe (500dpi)
Couple au bal des Quatre Saisons, rue de Lappe (500dpi)

di Mariapia Vecchione-

“Questo fotografo, pittore, scultore e scrittore sapeva vedere tutto e, grazie alla sola virtù della sua attenzione, dava alla realtà una qualità e un’aderenza che rendevano il mondo allo stesso tempo più strano e meno estraneo”, diceva di lui Roger Grenier che molto prima dell’età contemporanea ha colto il valore artistico di Brassaï, artista poliedrico ed estroverso, oggi omaggiato a Palazzo Reale, Milano, con una mostra realizzata in collaborazione con l’Estate Brassaï Succession.
La retrospettiva fotografica “Brassaï. L’occhio di Parigi.” curata da Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo che oggi conserva la sua inestimabile collezione di stampe, rappresenta la documentazione artistica e poetica di una vita: intera esistenza di un artista, della sua sensibilità indelebile quanto gli scatti in bianco e nero, oggi prezioso gioiello artistico e umano.
Le Baiser c. 1935-37
Le Baiser c. 1935-37

La rassegna presenta più di duecento stampe d’epoca, sculture, oggetti e documenti dell’artista ungherese di cui il vero nome è Gyula Halász, presto conosciuto attraverso lo pseudonimo che ricorda la città natale di Brassó.

Trascorre la sua vita in Francia fin dal 1924 regalando al mondo scatti inediti, testimonianza di un passato mai sbiadito della città Parigina che abbraccia nelle sue sfumature, osservandone i dettagli, ci spiega Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale e alla Cultura: “Il sentimento di Brassaï nei confronti di Parigi è stato, infatti, di fascinazione e dedizione totalizzante; l’ha guardata dappertutto con occhio attento e curioso, scoprendone tutte le sfaccettature e respirandone l’atmosfera magica.
Tour Eiffel en 1931
Tour Eiffel en 1931

Quell’atmosfera che i surrealisti interpretavano in immagini oniriche ma che lui rappresenta, invece, proprio nella sua ordinaria quotidianità: la Parigi di giorno, la Parigi della notte, la Parigi degli ambienti aristocratici, del lusso e della moda, la Parigi dei bistrot, dei cabaret e delle case di tolleranza, la Parigi dei graffiti sui muri, delle palizzate stinte e la Parigi dei salotti intellettuali, degli artisti che conobbe e frequentò assiduamente, uno su tutti Pablo Picasso.”

Il primo fotografo a catturare l’istante dall’atmosfera notturna e la sua moltitudine umana, clochard e prostitute, girovaghi solitari in angoli intimi, scatti di divertimento e solitudine di Parigi ormai lontana.
Autoportrait, Boulevard Saint-Jacques, Paris, 1930- 1932
Autoportrait, Boulevard Saint-Jacques, Paris, 1930- 1932

Padre della Street Photography, sorge il bianco e nero fra la nebbia in Villa Lumière nelle sue sfaccettature più rare, ritratti e autoritratti, la Torre Eiffel vista dallo sguardo di quegli anni, così come i graffiti da lui apprezzati per il legame con l’art brut e le arti marginali della città; scatti di moda parigina, quella sognata nelle città europee.

Tutto è accolto nell’immaginario fotografico di Brassaï e tutto è concepito nelle sue forme più rare senza distinzioni, questo lo renderà celebre in anni segnati da due conflitti mondiali e irrefrenabili mutamenti.
Soirée Haute couture, Paris 1935
Soirée Haute couture, Paris 1935

“Indaga la città, la sua luce, i suoi abitanti – continua il Direttore Piraina – esaltandone la bellezza, anche nella loro rappresentazione più cruda o scabrosa; cerca, senza alcun atteggiamento furtivo, morboso o voyeuristico, l’inaspettato nelle cose già viste, in quelle che ai più sembrano banali e che invece, lui, riesce a vedere, e a rendere speciali.” 

Un mauvais garçon à l'affut
Un mauvais garçon à l’affut

La sua arte è la sintesi espressiva di un autore che non lascia al caso i particolari ma li cattura, consegnando al Neorealismo italiano una grande eredità narrativa, precursore di una comunicazione oggi intesa e desiderata perché veritiera.

“Cerco solo di rappresentare la realtà, dal momento che nulla è più surreale!” 
Palazzo Reale, Piazza Duomo 12, Milano
Mostra in corso fino al al 2 giugno 2024
Immagine di copertina: ouple d’amoureux dans un café parisien, Place Clichy

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