La sue foto sono state pubblicate per oltre un decennio su una storica pubblicazione come TV Radiocorriere ma il meglio di se, dal punto di vista artistico, è riuscito a darlo con le splendide foto scattate alle grandi star della musica nazionale ed internazionale. È stato fotografo ufficiale della rivista di musica rock Il Mucchio Selvaggio e ha realizzato servizi fotografici per le più importanti etichette discografiche del mondo incontrando artisti che hanno scritto la storia della musica rock e non solo, come Frank Zappa, B.B. King, Eric Clapton, Miles Davis e tantissimi altri. Ovviamente non ha trascurato l’Italia e tante volte ha puntato il suo obiettivo su personaggi di grande fama come Baglioni, De Andrè, Capossela, De Sio per citarne solo una piccolissima parte ma l’elenco sarebbe lunghissimo. Per noi campani, poi, Luciano Viti ha una marcia in più rispetto ad altri perché è stato fin dal 1984 fotografo ufficiale di tanti eventi di Pino Daniele, del quale ha documentato anche momenti di vita privata. Tra i numerosi libri pubblicati, quello che forse ci sta più a cuore è proprio quello su Pino Daniele intitolato “Pino Daniele – E sona mo“, un box set composto da libro + CD edito da Demomusic nel 1993. Bellissime le parole scritte dall’artista napoletano in una postfazione al libro di Luciano “Rock in camera” ed. Postcart.“Luciano Viti è un musicista dell’immagine. Le sue foto vanno al di là del momento speciale che riesce a catturare. Il mio amico “Johnny” (così ci chiamiamo tra di noi, perché siamo tutti e due fans di Johnny Winter) ama il blues come me e, da quando ho cominciato la mia carriera, ha sempre catturato i momenti più belli della mia vita. Grazie Luciano, anche se più volte sei stato insopportabile… Ti voglio bene!”
Volevo da tempo entrare in contatto con lui e ci sono riuscito grazie alla rete e ai social network (voglio ringraziare anche “il nostro” Nicola Olivieri che mi ha sostenuto in questa ricerca del contatto) e finalmente sono riuscito a porgli alcune domande. Ovviamente gli ho chiesto cose relative alla sua professione e al suo modo di affrontare, con il mezzo fotografico, un settore molto specifico come quello della musica. Ecco cosa ci siamo detti.
Musica e fotografia: come è nato questo binomio?
Due grosse passioni simultanee, ma ho più talento ad esprimermi con la fotografia….
Spesso avere a che fare con artisti vuol dire avere poco tempo a disposizione per gli scatti. Immagino che prima dell’incontro ti organizzi lo shooting. Riesci sempre a fare quello che hai programmato o sono più gli imprevisti?
Arrivo sempre un paio di ore prima dell orario previsto per studiare location. In linea di massima porto sempre a casa quello che voglio.
Hai fotografato tanti grandi personaggi: mi racconti qualche aneddoto per alcuni di essi ?
Non so che dirti… sono talmente concentrato ed ho poco tempo, quando fotografo che aneddoti veri e propri non ce ne sono… solo tanta adrenalina che dura per giorni… beh… il primo che mi viene in mente: mentre fotografavo B.B. KING, prima dell’udienza dal Papa gli rovesciai inavvertitamente una bottiglietta d’acqua sui pantaloni! Panico totale di tutti..! Lui senza battere ciglio mi disse “non ti preoccupare mi cambio al volo i pantaloni… e poi tanto mi aspetta… sa che gli porterò la mia chitarra per regalo”
Questa intervista è per un giornale campano: non posso esimermi dal chiederti di Pino Daniele.
Pino è un discorso a parte e sarebbe molto lungo… 35 anni di amicizia sono tanti, in breve, avevamo molti lati del nostro “essere”che confinavano insieme…
Preferisci fotografare gi artisti in studio o in altri contesti?
Preferisco “in studio”..che poi studio non è mai… sempre improvvisato negli angoli più improbabili in cui monto il mio set, ma anche reportage e live non mi dispiacciono. Porto con me un fondale in stoffa e tre flash da1000 /1500watt più accessori per costruire lo “studio ambulante”
Il settore dell’informazione giornalistica ha subìto grossi stravolgimenti dovuti alle nuove tecnologie. Sei stato costretto a modificare anche il tuo approccio al lavoro?
No, per me continuo a fotografare in pellicola, mentre per il resto dei commissionati uso digitale perché tutto più facile e veloce.
Una domanda per smanettoni: quanto conta per te l’hardware (macchina, obiettivo, brand) nel tuo lavoro?
Non mi faccio problemi, uso quello che mi serve al momento. In genere ho due corredi 6×6 per ritratti e 35mm. Digitale e pellicola, naturalmente il formato 6×6 lo uso per ritratti e posati… formato ”imbarazzante ”’per fotografare i concerti.
I social ti stanno “aiutando” o sono un limite per la tua professione?
sicuramente ho più visibilità per cui più oppurtunità di lavoro ma i contatti diretti servono sempre.
Vedo dal tuo sito che c’è la possibilità di acquistare stampe fine-art: come risponde il mercato italiano?
Decentemente. Non siamo ai livelli come in U.S.A o il resto dell’Europa, ma non posso lamentarmi, un mondo collezionistico che cresce piano piano.
Dunque c’è differenza con il mercato straniero?
Si, se fossi nato in U.S.A venderei molto di piu.
Post-produzione: è determinante rispetto a quanto hai scattato?
No al 90% tutto avviene quando scatto.
Ti occupi di musica e quindi sai che il vinile sta vivendo una seconda giovinezza. In ambito fotografico: analogico o digitale?
Mi piace più la pellicola, il digitale è molto più facile. Se non ti vengono foto con digitale è meglio che lasci perdere.
Per chiudere, con chi e a cosa stai lavorando in questo periodo?
mostre, libro/i tra cui uno su Pino, pubblicità, ma soprattutto mi dedico alle stampe fine-art limited edition ossia stampe a tiratura limitata su carta Hahnemuhle FineArt Baryta da 325 gr. Sul mio sito www.lucianovitiphoto.com ci sono tutte le informazioni sul numero di tiratura, le dimensioni e i prezzi. Speriamo che nonostante la crisi riusciremo a fare sempre belle cose, interessanti. L’Italia è un paese messo molto male per la cultura fotografica e non solo.
La chiacchierata termina qui ma spero di poter parlare ancora con Luciano perché se c’è qualcuno che ha cose da dire nel mondo della fotografia e della musica questo è sicuramente lui. Grazie per il tempo che mi hai dedicato.
Umberto Mancini