In questi ultimi tempi sento spesso parlare di fotografia contemporanea. Francamente trovo che sia un termine che non dice molto perché la fotografia per la sua stessa natura “ferma” la contemporaneità del tempo che viviamo, ma, se devo individuare un fotografo che racconta bene i tempi che viviamo, sicuramente Gaetano Massa è uno di questi.
Napoletano e giovanissimo ma già con un bel po’ di lavoro alle spalle ha volontariamente scelto di specializzarsi in un settore molto preciso: rap e cultura hip-hop.
Se vogliamo conoscere meglio i nostri ragazzi ed il loro mondo, inevitabilmente dobbiamo conoscere questo fenomeno culturale, che partito dai ghetti statunitensi ha invaso il pianeta con i suoi colori e la sua musica.
L’abbigliamento, la musica trasmessa dalle radio, i graffiti ed i colori che sono sulle nostre strade hanno questa matrice comune: l’hip-hop e tutto quello che gli ruota intorno.
Ho il piacere e la fortuna di conoscere Gaetano Massa da un po’ e di aver seguito tutto il suo lavoro ed è per questo che gli ho chiesto di scambiare quattro chiacchiere per il nostro giornale.
Inoltre il 7 e 8 ottobre alcuni suoi ritratti saranno esposti durante l’appuntamento del DISCO DAYS che si tiene al Palapartenope a Napoli. Un appuntamento che consiglio di non perdere.
Fotografia e hip hop: come nasce questa unione nel tuo percorso e come mai ha scelto di specializzarti in un settore molto preciso.
Verso la fine degli anni 90 ho fatto il dj di musica hip hop per diversi anni e frequentavo la scena rap napoletana. Nel 2005 sono andato a studiare a Bologna e mi sono avvicinato alla fotografia, dopo un po’ ho deciso di unire entrambi i mondi.
Quando ti viene commissionato un lavoro ti vengono fatte richieste particolari o riesci ad esprimerti liberamente?
Cerco sempre di metterci la mia impronta, le mie idee e poi faccio sempre qualche scatto che possa servire al mio portfolio. È accaduto per esempio quest’estate con un marchio di abbigliamento hip hop, abbiamo fatto delle foto in studio in cui un rapper di Milano ha indossato i loro capi. Dopo il lavoro ho fatto degli scatti con l’artista ai fini del mio portfolio.
Nel libro Core e lengua realizzato iniseme a Pino Miraglia cercate di fare il punto sul mondo dell’hip hop nel nostro territorio. Come sei arrivato a realizzare questo progetto?
Ho iniziato a fare foto e progetti sull’hip hop nel 2009. Nell’arco di un paio di anni realizzai una trilogia fotografica sull’hip hop underground napoletano, uno di questi lavori ovvero “Close up: i lottatori del rap” è ambientato in un garage (che poi è lo stesso posto in cui per anni ho fatto il dj) ed ho ritratto i tatuaggi e gli oggetti personalizzati dei rappers della scena underground campana. Ci sono ragazzi provenienti da Angri, Secondigliano, Pozzuoli, Caserta etc.
Ho visto che da un po’ ti stai dedicando alla realizzazione anche di video. Perchè questa scelta?
Si, ho realizzato diversi videoclip hip hop su commissione con vari rappers tra Londra, Catania e Benevento. Mi diverte molto farli sia per quanto riguarda la fase delle scelte delle locations sia per le riprese vere e proprie.
Non temi che questi due modi di raccontare, così diversi tra loro, in qualche modo condizionino le tue forme espressive?
No, anzi con il video riesco ad esaltare spesso la fotografia
Fotografia e social: che rapporto hai ?
Da poco ho creato l’account Instagram, per chi volesse seguirmi l’account è Gaetano Massa Photographer. Per quanto riguarda facebook ho una pagina pubblica sulla quale spesso posto i miei lavori e videoclip
Che attrezzatura usi?
Nikon D 7100 con obiettivo Sigma art 18 – 35 f 1.8
Ma quindi in futuro pensi di operare sia nel video che nella foto o credi che comunque il tuo lavoro proseguirà in un unica direzione?
Spero di lavorare sia con il video che con la fotografia
Editoria: realizzare un libro col proprio lavoro, cosa ha rappresentato per te?
Ne avevo già realizzato uno su commissione nel 2008, questo sul rap però è stata una bella soddisfazione e ancora oggi continuo a scattare su questo tema, la ricerca continua.
Rap e Hip-hop rappresentano sicuramente il fenomeno musicale e di costume del momento. Secondo te al grande pubblico arriva quello che veramente rappresenta questo fenomeno, anzi questa cultura?
Esiste tutto un mondo dell’hip hop di cui se ne parla troppo poco penso per esempio alle jam hip hop che si svolgono nella periferia di Napoli durante l’anno. Per chi voglia avvicinarsi a questo mondo le consiglio vivamente
Per chiudere, a cosa stai lavorando ?
Quest’estate sono stato ad un festival hip hop vicino Praga ed ho realizzato un reportage fotografico. Attualmente sto lavorando ad un nuovo progetto che ha a che fare sempre con l’hip hop ma non voglio sbilanciarmi perché ho iniziato da poco a scattare.
Umberto Mancini