Al Museo Madre di Napoli si è inaugurata il 30 luglio una mostra fotografica di scatti realizzati da Carlo Verdone. Il soggetto principale di queste foto sono le nuvole e i colori.
Quando qualche settimana fa ho letto di questa mostra mi sono molto incuriosito soprattutto perché non conoscevo il Carlo Verdone fotografo. Come molti di noi ho amato molto i suoi personaggi cinematografici, la loro ironia e la loro malinconia. La loro ingenuità e il loro sentirsi inadeguati ad una società poco attenta agli “altri”; personaggi sempre ingenui ma pieni di una loro poesia e malinconia che li ha resi unici ed indimenticabili.
Per cui con molte aspettative, stamane mi sono recato al Madre per vedere questa mostra che, tra le altre cose, è stata molto pubblicizzata nei giorni scorsi anche per la presenza dello stesso Verdone all’inaugurazione e di molte autorità che hanno voluto celebrare una tra le più importanti figure del nostro cinema.
Faccio subito una inevitabile premessa prima di proseguire: sono in grossa difficoltà.
La delusione è immediata: dopo tanta campagna stampa e pubblicità, scopro che tutto l’allestimento occupa un’unica sala del primo piano del Museo partenopeo dedicato all’arte contemporanea. Davvero molto poco per una struttura che ha tanto pubblicizzato questo evento.
Ma, superato questo impatto che mi ha davvero colto impreparato perché, da fruitore, mi immagino che una mostra allestita in un museo sia di più ampio respiro e non rievochi in qualche modo gli spazi di una qualsiasi galleria d’arte. Mi aspettavo molto di più.
Superato questo aspetto che secondo me non è di poco conto, passiamo alle immagini.
42 fotografie di nuvole, scattate in giro per l’Italia ma prevalentemente a Roma, città natale di Verdone.
Le immagini e l’allestimento sono ingiudicabili per alcuni semplici motivi.
1-Le foto di nuvole sono tra le cose più sfruttate ed usate dal web. Instagram ne è pieno e basta fare una ricerca usando l’hastag nuvole o cloud per farsene un’idea, per cui la mostra non ha alcuna originalità. Tra l’altro non c’è uno stile, un elemento caratterizzante che faccia intuire le qualità dell’artista fotografo Verdone. Sono foto di nuvole appese alle pareti. Nulla di più e nulla di meno. Non sono belle o comunque significative, ma non posso dire che sono brutte. Parlare male delle nuvole è come parlare male della natura e del creato. Impossibile.
2-Ho immaginato che Verdone abbia realizzato queste immagini per puro piacere o perché nel momento dello scatto in cui ha deciso di fermare quello che stava vedendo, fosse pervaso da una particolare emozione o stato d’animo che sarebbe stato interessante conoscere. Se ogni foto fosse stata accompagnata da un breve testo, un racconto, una suggestione che in qualche modo rivelasse aspetti più intimi del regista che conosciamo, allora si che l’operazione avrebbe acquistato un altro valore ed un altro interesse. Un Verdone inedito che in molti, ne sono certo, avremmo voluto conoscere anche attraverso queste immagini.
La domanda che mi sono posto uscendo dal museo è solo una: ma a chi serve un’operazione del genere?
Verdone ha la necessità di farsi conoscere come fotografo? Non credo ne abbia bisogno e mi sembra di capire che non voglia fare il fotografo da grande.
Il Museo ha montato un evento su una mostra che sostanzialmente non dice nulla a nessuno: è questo quello di cui ha bisogno una struttura del genere per portare visitatori nelle proprie sale?
Forse si, i nomi di richiamo inevitabilmente attirano spettatori e questo accade in vari contesti: da una mostra del genere, alla presentazione di un libro.
Non sarebbe stato meglio investire su artisti locali che hanno bisogno di visibilità?
Quale è la missione di un museo? Sopravvivere o promuovere l’arte e stimolare le persone ad essere curiose sul mondo che le circonda?
Se siete curiosi di vederla, fatelo nel mese di Agosto perché l’ingresso a questo museo è gratuito per tutto il mese, e la collezione permanente ha delle opere davvero notevoli.
Io ho espresso molti dubbi e perplessità che mi hanno lasciato interdetto, se non siete d’accordo con me, sarei davvero contento di poter conoscere la vostra opinione.