1.500.000 di bimbi: il peso della Shoah

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La Shoah non ha bisogno della giornata della memoria perchè va ricordata sempre e tutti i giorni tutti noi dovremmo avere un pensiero, una frase, una parola che ricordi a noi e a chi ci sta vicino di quale orrore stiamo parlando.

Mi sono chiesto qual immagine possa ricordare più di altre un orrore inspiegabile che fa parte della nostra storia, e mi sono accorto che non c’è un immagine “migliore” in tal senso rispetto ad altre. Tutte sono fondamentali e tutte servono per ricordare alle future generazioni la follia di un eccidio che non ha alcuna razionale giustificazione.

La foto che ho scelto sicuramente l’avrete vista e la conoscete tutti: è stata scattata nel 1943 a Varsavia, faceva parte di un dossier di 54 fotografie che dovevano documentare al generale Himmler i 27 giorni di devastazioni naziste che portarono alla chiusura del ghetto ebraico. Il sopravvissuto Tsvi Nussbaum ha dimostrato di essere lui il protagonista della foto scattata nel 1943, fornendo un’altra foto – quella sul suo passaporto di due anni dopo – in cui si nota un’indiscutibile somiglianza. Nussbaum ha dichiarato che la foto è stata scattata a Varsavia il 13 luglio 1943 davanti all’hotel Polsky, dove si presentarono alcuni ufficiali tedeschi con una lista di nomi di ebrei, tra cui quello di Tsvi, da deportare ad Auschwitz. Essendo orfano, sarebbe stato fucilato subito, se lo zio Shalom Nussbaum non avesse affermato che il bambino era suo figlio. Tsvi si salvò così dalla fucilazione, ma fu portato al campo di Auschwitz, dove rimase fino alla sua liberazione. Emigrato nel 1954 negli Stati Uniti, studiò e lavorò come affermato dentista a New York.

A Nussbaum, morto nel 2012, fu sterminata tutta la sua famiglia o in quei giorni e ha dichiarato inoltre che di non poter perdonare i nazisti per il male compiuto ai danni di milioni di vite innocenti. Solo nel 1982 ha raccontato al mondo di essere lui il bambino della storica foto, costringendosi a ricordi dolorosi, pur di aiutare il suo popolo a conservare la memoria dell’Olocausto.

Un milione e mezzo di bambini furono sterminati dai nazisti.

Non c’è molto altro da dire. Evitiamo che ci sia solo una giornata dedicata alla Shoah. Ricordiamocene tutti, tutti i giorni. Solo una memoria vivida potrà evitare che la follia umana possa riprendere il sopravvento.

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