-di Sergio Del Vecchio-
Grande successo a Cava de’Tirreni per la presentazione del libro “La primavera fuori.31 scritti al tempo del Coronavirus” a cura di Claudia Izzo, (Ed.Il pendolo di Foucault), organizzata e moderata dall’arch. Maria Gabriella Alfano, coautrice del libro e caporedattrice di salernonews24.
Dopo il Comune di Salerno, seconda tappa istituzionale per “La primavera fuori” nel suo viaggio dedicato “a coloro che sono morti senza un ultimo bacio” è stata il Comune di Cava de’Tirreni.
Un momento di piena condivisione e riflessioni nella splendida Aula Consiliare con l’Assessore alla Pubblica Istruzione Lorena Iuliano, il Sovrintendente Covid 19 ASL Salerno, Mario Polverino, lo psichiatra Walter Di Munzio, l’ideatrice e curatrice del testo, la direttrice di salernonews24, Claudia Izzo e con Geltrude Barba dell’Associazione Fuori Tempo “teatro Luca Barba” che ha dato voce, con grande intensità e professionalità, ad alcuni passi del testo.
L’Assessore Iuliano, oltre a soffermarsi sulle criticità affrontate legate all’organizzazione delle scuole della città metelliana, non ha esitato a portare la sua testimonianza personale di donna contagiata dal Covid 19, ricoverata per polmonite bilaterale interstiziale, mentre era al suo settimo mese di gravidanza.
“Se Copernico ha rivoluzionato la concezione della terra, Darwin dell’evoluzione del mondo, Freud della mente umana, il Covid 19 ha rivoluzionato il rapporto tra le persone” ha affermato il dr Mario Polverino. Il Sovrintemdente Covid 19 dell’ASL di Salerno ha ricordato le due emergenze che ha vissuto come medico, quella del terremoto del 1980 dove lo scenario era caratterizzato da macerie fumanti, case crollate, e quella del Covid 19 dove vi erano erano solo luoghi vuoti. Ricordando che l’Accademia Nazionale Americana di Scienze ha affermato che se si pesasse il virus Covid 19 che ha contagiato milioni di persone in tutto il mondo, il suo peso sarebbe pari a 100 grammi, il dr Polverino ha sottolineato quanto tutti i medici ed anche lui, fossero impreparati a questa pandemia di cui non si sapeva nulla per cui sono stati usati all’inizio anche farmaci che si sono manifestati controindicati per la sua cura.
“Io ho solo tenuto la testa bassa ed ho pedalato, cercando di fare tutto quanto era possibile contro questo virus. Attualmente vengono ricoverate persone non vaccinate, convinte di non volersi vaccinare. Il vaccino è stato determinate per il calo dei contagi, rispetto ad un anno fa i posti in terapia intensiva sono meno occupati.Il vaccino ha cambiato la storia dell’umanità, basti ricordare le immagini delle tante persone che vivevano nei polmoni d’acciaio perchè affetti dalla poliomelite. A chi dice che sono farmaci sperimentali ricordo che sono stati vaccinati 7 miliardi e mezzo di persone e che a breve inizieranno le vaccinazioni dai 5 anni in sù. Questi ultimi, sono due anni che mi hanno segnato in maniera indelebile sia dal punto di vista umano che professionale e non so quando tutto ciò finirà.”
Per il dr Walter Di Munzio, psichiatra, “con il libro “La primavera fuori” si evincono tre filoni: l’importanza della creatività come azione terapeutica che mettendo in moto le nostre risorse interne produce farmaci autogestiti dal nostro corpo. La Creatività diventa un importante supporto psicologico che ci rende capaci di reagire e accendere una nuova vita e quindi è importante a tutti i livelli; all’intervento clinico in genere va affiancato un supporto psicologico. Altro filone che apre questo libro è l’approccio giornalistico, essendo stato in grado di riportare e tradurre ciò che avveniva intorno, davvero un’idea geniale da parte della Izzo. Altro filone che i libro apre riguarda il distanziamento sociale, la mancanza di relazioni umane che la pandemia ha creato”. La pandemia per il dr Di Munzio,ha svelato improvvisamente l’esperienza dello star chiusi in luogo senza possibilità di uscire. “L’esperienza dell’internamento porta con sè esiti psicologici con aumento di stress, ansia, depressione. Molte persone dopo l’esperienza del lockdown, quindi di un internamento forzato, hanno dimostrato accenni di psicosi, insofferenza, aggressività,esiti propri della reclusione. Abbiamo perso le nostre certezze. Si pensava che la pandemia avrebbe aumentato la solidarietà umana ma questi esiti psicologici rimarranno come elementi caratterizzanti le persone che hanno vissuto tale situazione”.
“E se il dipinto che abbiamo innanzi, qui in questa Aula Consiliare, splendido luogo prestato alla cultura” ha commentato Claudia Izzo,” ricorda le antiche battaglie combattute corpo a corpo, tra fucili e cannoni, la battaglia al Covid è una battaglia che è stata e viene condotta contro un nemico invisibile quanto subdolo. Noi in questo libro abbiamo raccolto pensieri, paure e speranze durante il primo lockdown 2020 mentre vi era …”la primavera fuori”. 31 scrittori per un libro tra racconti, fotografie di Armando Cerzosimo, poesie, diari, suggestioni in grado di creare un ponte tra Salerno, Napoli, Roma e Firenze per superare il momento insieme, per devolvere il ricavato delle vendite al reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, un modo per non perdere la speranza”.