Al Ghirelli presentazione de “Ma liberaci dal male” e “Le tre verità di Cesira”

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Giovedì 7 dicembre, alle 18.30, appuntamento con il Club della lettura – incontri tra filosofia, letteratura e cronaca, a cura di Andrea Carraro, Mariano Ragusa ed Eduardo Scotti – per la presentazione di 𝙈𝘼 𝙇𝙄𝘽𝙀𝙍𝘼𝘾𝙄 𝘿𝘼𝙇 𝙈𝘼𝙇𝙀 – 𝙛𝙚𝙣𝙤𝙢𝙚𝙣𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙖 𝙧𝙖𝙙𝙞𝙘𝙖𝙡𝙚 𝙚 𝙙𝙞𝙨𝙞𝙣𝙘𝙖𝙣𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙢𝙤𝙣𝙙𝙤 di Massimo Corsale (Edizioni Scientifiche Italiane). All’incontro l’autore dialogherà con 𝙂𝙖𝙗𝙧𝙞𝙚𝙡𝙚 𝙋𝙪𝙡𝙡𝙞, docente di filosofia dell’ Università di Salerno;

Sabato 9 (alle 19) e domenica 10 dicembre (alle 18), invece, terzo appuntamento della stagione teatrale con Le tre verità di Cesira, di Manlio Santanelli, che – insieme a Enzo Moscato e Annibale Ruccello – è tra i drammaturghi post-eduardiani più apprezzati e celebrati (l’ultimo riconoscimento è il Premio Giannella 2023).

 Sul palcoscenico – diretto dal salernitano Antonello De Rosa – Rino Di Martino (per anni nella compagnia di Tato Russo) interpreta la storia di Cesira, popolana discendente da una famiglia di “acquaiuoli”, ossia gestori di chioschi in cui si vendono dalle acque ‘sine nobilitate’ alle bibite più fornite di blasoni liquidi. Nell’età dello sviluppo Cesira è “costretta ad assistere inerme alla crescita, a spese del suo labbro superiore, di un paio di baffi setolosi e inestricabili come una foresta subtropicale”.

Cesira – si legge nelle note dell’autore – diventa un fenomeno popolare e sociale: tutti a bere dalla donna con i baffi aranciate, limonate, chinotti, acque sulfuree, gassose e il ben noto Diego Armando Maradona, un miscuglio di ingredienti molto poco esotici se si eccettuano i detriti di un’arachide a conclusione del manufatto!”.

 

Finché un bel giorno compare un signore con uno strano aggeggio, molto simile alle più competitive telecamere, e con flemma da professionista lo sistema su un tre piedi e lo punta sull’acquaiola. Sollecitata nella sua vanità di esemplare unico e irripetibile, Cesira svelerà non una ma ben tre verità (tre per quanti sono – o meglio erano – i canali della TV di Stato)…

Tre diverse versioni per giustificare un paio di baffi su un corpo di donna femminile, tre monologhi, tre racconti surreali di Manlio Santanelli. – scrive nelle note di regia Antonello de Rosa.

 

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