Salerno e la Narrazione Perduta del Crocifisso Ritrovato.

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La Fiera del Crocifisso Ritrovato a Salerno rappresenta un momento unico, in cui storia e tradizione si intrecciano per dare vita a un evento che affonda le sue radici nel Medioevo. Tuttavia, nel corso del tempo, sembra che l’evento abbia perso il filo della propria narrazione, specialmente nell’era digitale, dove raccontare storie efficaci diventa critico per coinvolgere e affascinare un pubblico più ampio.

Spesso, il pubblico è lasciato solo alla ricerca di un collegamento chiaro e coinvolgente con il passato, lottando per farsi sentire in un mondo troppo spesso caratterizzato da comunicazioni frammentarie e incoerenti.

L’attuale narrazione dell’evento manca di continuità per potersi collegare efficacemente alle sue origini storiche. Se l’evento è denominato “Crocifisso Ritrovato“, spesso non c’è una spiegazione chiara del nome o del periodo a cui l’evento risale.

Questo è un aspetto critico, un pezzo mancante nel puzzle che compone la storia della Fiera, rendendo difficile per il pubblico comprendere appieno il suo significato.

La storia della Fiera sembra risalire al XII secolo quando, secondo una leggenda, un crocifisso perduto fu miracolosamente ritrovato, dando inizio all’evento celebrato fino ad oggi. Questo è un elemento della narrazione che fornisce solide prove storiche, su cui basare una storia digitale più ricca e dinamica – una che sperabilmente riunirà l’evento in questione con il suo contesto medievale.

Tuttavia, l’attuale comunicazione sembra trasformare la Fiera in un mosaico di artisti di strada e storie collegate che hanno ben poco a che fare con il nucleo storico dell’evento. Questo semplicemente amplifica la percezione generale di disorganizzazione e superficialità della Fiera, poiché non permette al pubblico di avere una percezione della profondità storica e culturale.

Per riscrivere la storia della Festa del Crocifisso Ritrovato – ora nuovamente collegata al passato con forza – è necessario identificare una strategia di storytelling digitale, che ponga la storia e le origini di questo evento al centro del messaggio. È fattibile sviluppare una narrazione digitale della storia attuale, intrecciando i tempi passati e presenti della comunicazione mediante l’uso mirato dei social media appropriati, blog e strutture online per rendere l’accesso e l’ingaggio con il pubblico intenzionato una realtà.

Una comunicazione organizzata e coerente nell’ambito web e dei social media e un copywriting efficace, che susciti entusiasmo per la partecipazione congiunta all’evento, possono mettere la Fiera sotto una luce completamente nuova.

Questo è solo uno dei passaggi cruciali nella trasformazione dell’evento in un appuntamento imperdibile, che testimonierà del patrimonio medievale di Salerno in modo moderno e innovativo.

Rivitalizzare la presenza digitale della Fiera del Crocifisso Ritrovato significa, in poche parole, offrire al pubblico mondiale l’opportunità di approfondire il ricco patrimonio culturale di Salerno da un altro punto di vista, a partire da siti e spazi digitali che lo posizionino online. Con una narrazione ben elaborata e accattivante, la Fiera sarà finalmente in grado di ristabilire quel legame di continuità con il passato che sembrava essere stato perduto, invitando tutti a questo viaggio attraverso il tempo, tra mito, verità e modernità.

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