di Claudia Izzo-
Lo squallore di alcune storie si ripete da secoli. Politici, uomini di potere, semplicemente uomini facoltosi, belli o meno belli, entrano nelle mire di tutte quelle donne che sanno che proponendosi sfacciatamente otterranno tutto ciò che il “pollo di turno” potrà offrire loro: viaggi, cene, gioielli, fino ai massimi vertici che potranno far ottenere loro l’agognato potere, trincerandosi, le allegre comari, dietro dichiarazioni di amore folle che le vede disposte a concedere tutto, e anche di più, per irretire definitivamente il “malcapitato di turno”. C’è chi le definisce “bombe di sesso”. C’è chi le chiama con il loro nome.
Se alcuni uomini, dunque, con il loro potere d’acquisto comprano tutto e tutte, d’altra parte molte donne sanno che vendendosi bene ne guadagneranno in ogni caso. Dove c’è gusto non c’è perdenza, recita l’antico saggio proverbio, allora perchè i protagonisti si meravigliano quando le cose vanno come vanno? Insomma, non si sa dall’inizio dove si mettono i piedi? L’amore è un sentimento raro e allora ben vengano queste fini-storie miserevoli che dicono l’uno all’altro, chi realmente si è. Nullità.
Niente di nuovo sotto il sole della società dei consumi, dove a consumarsi del tutto sono i corpi perchè i cuori non servono più, caduti in disuso; benvenuti nell’ambito del mondo delle miserevolezze, nei cunicoli sempre più stretti e privi di ossigeno dello squallido mondo dell’opportunismo, della mercificazione delle persone, quanto dei ruoli.
Lo scandalo che vede coinvolto l’ormai ex Ministro della Cultura e una signora di Pompei, che non avrebbe ricevuto un ruolo istituzionale promessole dal Ministro stesso, e per questo prontissima ad abbassare sul tavolo tutte le carte, inclusi gli assi nella manica, dati dalle registrazioni e chissà cos’altro, è l’ennesimo che vede coinvolto un politico ed una donna in cerca di potere.
Per questo decidiamo di non pubblicare sue foto, nè di nominarla. Dispiace persino che la signora in questione sia di una terra benedetta su cui nasce il Santuario della Vergine che, poverina, sarà già abituata a vedere donne indegne che non esitano a varcare la soglia del Suo santuario solo per recitare il ruolo delle timorate di Dio.
In un momento storico in cui imperversano guerre, in cui l’Italia ha problemi in tantissimi settori, in cui la cultura è relegata in cantina, credo che il popolo italiano sia stanco di soap opera con mezzi busti intervistati tra chi piange e chi mostra un volto dalla mimica facciale rigidissima ma dalle idee chiarissime.
I giovani sono stanchi di esempi mancati. Siamo tutti stanchi di assistere a questi siparietti beceri.
Abbiamo bisogno di esempi, di volti, non di maschere, per altro ridicole.