Ricami da avanspettacolo su improvvide dichiarazioni

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di Giuseppe Moesch

Nei giorni scorsi abbiamo assistito al crescere di un dibattito surreale sulle dichiarazioni del Ministro Sangiuliano alla premiazione del Premio Strega dove era stato invitato come Presidente della giuria che avrebbe dovuto decidere quale fosse il più meritevole tra gli autori prescelti come finalisti.

Il regolamento del Premio prevede che dei 12 libri ammessi alla selezione solo 5 vengono individuati a giugno, come finalisti, ed affidati ai cosiddetti “Amici della domenica”, ovvero ai 400 giurati che dovranno valutare le opere. Se consideriamo una media di 150 pagine a libro i giudici saranno costretti a leggere circa 750 pagine, in meno di un mese.

Se consideriamo un tempo di 3 minuti per pagina, l’impegno complessivo risulterebbe di 37 ore e mezzo, ovvero leggere ininterrottamente per circa due giorni.

Richiedere ad un uomo impegnato come un Ministro di spendere quel tempo implica l’idea che non abbia niente di meglio da fare nei suoi impegni istituzionali oppure essere consapevoli che la decisione di sceglierlo come presidente della giuria abbia semplicemente valore simbolico.

Capisco che per chi ha bisogno di affermare la propria capacità di far ridere, l’onesta ed inopportuna risposta del Ministro, sia stata un invito a nozze.

Forse sarebbe stato meglio che gli organizzatori avessero chiamato a presiedere un personaggio altrettanto rilevante ma più interessato alla funzione.

Ancora più opportuno sarebbe stato affidare la conduzione della serata ad un giornalista professionista seria, che ad una intrattenitrice.

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