Pasionarie, le donne della Resistenza

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Alla conquista della Libertà- di Claudia Izzo-

“Pasionaria”, è questo un termine che trasuda passione e coraggio, forza ogni oltre limite, usato in origine come soprannome da Dolores Ibàrruri, politica ed attivista antifacista spagnola, membro del Parlamento spagnolo prima della dittatura franchista e dopo il ritorno della Spagna alla democrazia. Con il tempo questo termine è arrivato a definire donne legate ad una causa, ad un pensiero ideologico. Questo appellativo appartiene di diritto a quelle donne forti quanto disperate che non si piegarono innanzi al Governo Fascista. Donne forti, madri, mogli, figlie, sorelle, giovanissime che in bicicletta fecero la “Resistenza”. Furono le “staffette” che aiutarono i partigiani facendo da tramite, facendo arrivare loro ordini, informazioni preziose, portando armi, munizioni, aiutando le famiglie di coloro che in nome di questo ideale di Libertà avevano trovato la morte. La loro fu una vita da “resistenti” , donne custodi dei più alti ideali di Libertà.

Vi erano le “staffette” che garantivano i collegamenti con le brigate e tra i partigiani ed i loro cari; le “combattenti” che affrontarono gli eserciti nazifascisti imbracciando le armi; coloro che si occuparono di prestare assistenza ai feriti procurando medicine, cibo, vestiti; coloro che si occuparono di fare propaganda della lotta partigiana, coprendo ruoli istituzionali. Ci fu chi si ribellò ai compagni che non volevano darle armi in quanto donna e la pistola se la prese da sè per non essere da meno degli uomini, ci fu chi si uccise, una volta ferita, per non essere dì intralcio alla fuga dei compagni. Infiniti atti eroici di donne che cercarono di salvare il Paese dalla tirannia.

Furono 40mila le pasionarie di cui 4.653 furono arrestate e torturate, 3.882 furono fucilate o impiccate, 2.750 deportate in Germania. Conobbero il terrore, il dolore fisico e psicologico, le violenze più atroci.

E’ questa la Storia che non portò a vinti nè vincitori, tutti fummo perdenti. Si trattò solo di dover ricominciare da qualche parte, in qualche modo per andare oltre l’orrore. E si ricominciò dalla Resistenza per la riconquista della Libertà.

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