di Luigi D’Aniello
Questa pillola nasce perché dopo una discussione di un’ora avuta con un amico, ho dovuto constatare che mi sentiva ma non mi ascoltava; per cui sono sempre più convinto che “non c’è miglior sordo di chi non vuole ascoltare”.
Infatti, ascoltare significa non solo comprendere ciò che la persona che ci sta difronte ci sta dicendo, ma anche cogliere le motivazioni che vi sono dietro; in poche parole è sbagliato non saper mettere da parte per un po’ i propri pensieri, idee, e rivolgere la propria attenzione a chi ci sta parlando.
Molto spesso chi ci sta difronte invece di ascoltare, semplicemente sente ciò che stiamo dicendo, perché l’ascolto è una cosa molto diversa dal sentire, esso implica riconoscere e accettare l’altro come persona, dandogli la giusta importanza e valore, riconoscendone la dignità; significa comprendere le emozioni dell’altro e ciò che non viene detto.
Inoltre, sapere ascoltare veramente, genera fiducia e accoglienza reciproca, perché l’ascolto è alla base di ogni vero rapporto interpersonale e sociale, mentre il sentire è l’uso passivo dell’udito, senza alcuna implicazione emotiva e senza la partecipazione del pensiero.
Ma l’ascolto implica principalmente silenzio, però un silenzio ricettivo, non passivo. Inoltre il dialogo tra due persone, per essere veramente efficace, non può essere solo un insieme di monologhi, dove ciascuno cerca di sovrastare l’altro con le proprie ragioni.
Senza ascolto vero, non ci può nemmeno essere una comunicazione vera.
La società di oggi, purtroppo, è principalmente focalizzata sull’importanza di far valere le proprie idee, e quasi per niente sull’importanza dell’ascolto, quindi per un buon dialogo, il primo passo da fare è di essere consapevoli di tutto ciò che ci può essere di ostacolo all’ascolto, perché una buona capacità di ascolto può prevenire e risolvere delle incomprensioni tra noi e i nostri cari, amici, colleghi e clienti. Il saper ascoltare ci permette di capire e conoscere l’altro.
Plutarco affermava che sapere ascoltare è come apprendere un’arte, perché per poter parlare bene bisogna prima imparare ad ascoltare e condivido ciò che diceva Zenone di Cizio: “se la natura ci ha donato di due orecchie e di una lingua sola, è perché si è tenuti ad ascoltare, più che a parlare”.
Ed proprio vero che oggi ci sono molte bocche che parlano e poche menti che pensano, questo anche perché non sono abituate ad ascoltare.