-di Luigi D’Aniello
Dubito ergo sum.
Aristotele lo dice senza troppi giri di parole, nelle pagine della Metafisica.
Il dubbio è una componente essenziale della conoscenza e del progresso umano. Anche se spesso è visto in maniera negativa, associato all’incertezza, all’insicurezza e alla mancanza di fiducia, a mio avviso ha un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento, nell’approfondimento delle conoscenze e nello sviluppo di nuove idee. Esso ci spinge a mettere in discussione le nostre convinzioni, a cercare nuove prospettive, a esplorare alternative e ci aiuta a non accettare passivamente le informazioni che ci vengono fornite, esaminandole criticamente e valutandole in modo razionale.
Grazie al dubbio siamo in grado di interrogarci sulle nostre opinioni e sulle credenze preconcette, di aprire la nostra mente a nuove idee con maggiore flessibilità. Inoltre, il dubbio ci porta a essere più consapevoli delle nostre limitazioni e delle nostre lacune di conoscenza, ci spinge a metterci alla prova e a superare le nostre paure.
Attraverso il dubbio, siamo in grado di affrontare le sfide con maggiore determinazione e resilienza, sapendo che non possiamo dare nulla per scontato e che dobbiamo essere pronti a cambiare prospettiva se necessario.
Nella società di oggi, caratterizzata da un’elevata complessità e da rapidi cambiamenti, il dubbio è fondamentale per affrontare le sfide e le incertezze del mondo moderno perché ci aiuta a sviluppare una mentalità critica e creativa, a essere più aperti al cambiamento e al confronto con le diverse opinioni degli altri, ci rende più umili e meno dogmatici, permettendoci di superare le barriere della nostra mente.
In conclusione, il dubbio è un alleato prezioso nella ricerca della verità e del progresso, facendoci evitare l’inganno dell’autoconvincimento. Quindi è importante coltivare il dubbio come una virtù, come un mezzo per esplorare nuove prospettive, per scoprire nuovi orizzonti e per crescere personalmente e intellettualmente perché attraverso questo ci apriamo una strada che ci porta verso l’autenticità, sottraendoci all’influenza sia dell’opinione comune, sia degli impulsi irrazionali.
Concordo con Cartesio quando mette il dubbio alla base della vera conoscenza, perché solo mettendo in discussione le vecchie conoscenze si può arrivare ad accettare come vero soltanto quello che è assolutamente evidente, privo di ogni forma di dubbio.
Nella mia vita mi hanno tenuto compagnia più i dubbi che le certezze, che mi hanno aiutato a non cedere alla tentazione delle mie convinzioni e a riflettere prima di agire. Ritorniamo dunque a dubitare, ad interrogare noi stessi, specialmente quando siamo troppo convinti di essere dalla parte della verità e non riusciamo ad ascoltare le ragioni degli altri.